Il cinema palestinese nei giorni della rivoluzione

Titolo originale:

Palestinian Cinema in the Days of Revolution

Contenuto del libro:

Il cinema palestinese è sorto durante i movimenti cinematografici politici della fine degli anni '60 e dell'inizio degli anni '70, ma è stato unico come sforzo cinematografico istituzionalizzato, anche se modesto, all'interno della campagna di liberazione nazionale di un popolo senza Stato. I registi che lavoravano all'interno dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) e attraverso altri canali hanno filmato la rivoluzione mentre si svolgeva, compresi i bombardamenti israeliani sui campi profughi palestinesi, le guerre civili giordane e libanesi e la vita palestinese sotto l'occupazione israeliana, cercando di creare un linguaggio cinematografico consono alla rivoluzione e alle sue esigenze.

Hanno sperimentato la forma sia per fare un uso efficace di materiale limitato, sia per elaborare eventi violenti e perdite come mezzo per sostenere l'impegno attivo nel progetto politico palestinese. Palestinian Cinema in the Days of Revolution presenta uno studio approfondito dei film realizzati tra il 1968 e il 1982, dei registi e delle loro pratiche, dei contesti politici e culturali in cui i film sono stati creati e visti, e dei loro postumi tra i rifugiati palestinesi e i giovani registi del XXI secolo. Nadia Yaqub analizza il modo in cui il primo cinema palestinese ha operato all'interno delle emergenti industrie cinematografiche pubbliche del mondo arabo, nonché attraverso coproduzioni e reti di solidarietà.

I suoi risultati aiutano a comprendere lo sviluppo del cinema alternativo nel mondo arabo. Yaqub dimostra inoltre che il cinema palestinese, in quanto movimento cinematografico creato e sostenuto in condizioni di straordinaria precarietà, offre importanti lezioni sulla natura e sulle possibilità del cinema politico in generale.