The King's Plunder, the King's Bodies: Prize Laws, the British Empire and the Modern Legal Order
Questo libro si concentra sui diritti di conquista, saccheggio e premio del Re, così come sulla fedeltà e la sottomissione, stabilendo una forma monarchica dell'Impero britannico tra il 1600 e il 1900, nonostante il King-in-Parliament. Particolare attenzione viene data al suo ruolo essenziale nel governo della Compagnia delle Indie Orientali e nelle sue conquiste, così come all'assunzione della forma di governo "diretto" della Corona dopo il 1857-58.
Tali forme di territorializzazione sovrana, i "corpi del re" e le "corporazioni", forme locali e personali di giurisdizione distintamente reale, sollevano interrogativi sulla natura dell'assoggettamento e, in ultima analisi, svolgono un ruolo cruciale nello sviluppo del "diritto internazionale" alla fine del XIX secolo. Questo resoconto del metabolismo globale e della morfologia del re e dell'impero, che assorbe e combina il marino e il terrestre, dalla giurisdizione del premio alla legge marziale, dà vita a storie di libero commercio, Stati liberali e nazioni autopilotate.
La letteratura giurisprudenziale e filosofica, da Coke e Hobbes a Austin e Maine, i celebri casi legali in relazione alla fedeltà e al premio, così come gli elementi del vasto archivio della Compagnia delle Indie Orientali, sono analizzati per sostenere la centralità del re, del saccheggio e della guerra in una critica della modernità rappresentata come il culmine progressivo dello Stato-nazione e della proprietà, della democrazia e dello Stato di diritto, della sovranità popolare e della rappresentanza. Tali grammatiche normative, qualunque sia la loro manipolazione nella pratica, si vedono quindi emergere in forme politico-istituzionali solo alla fine dell'Impero come griglia dominante, verso la metà del XX secolo, sulla scia di guerre devastanti e mobilitazioni popolari; non sono tesori annidati in patrimoni, nazionali o di civiltà.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)