Il Belgio e la prima guerra mondiale

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Titolo originale:

Belgium and the First World War

Contenuto del libro:

Ad eccezione di una sottile fetta di territorio a sud del fiume Yser, il Belgio fu interamente occupato dai tedeschi dal 15 ottobre 1914 fino alla fine della Prima guerra mondiale. Le sofferenze del popolo belga, che all'epoca fecero un'impressione così vivida su americani, britannici, canadesi e australiani, sono state in gran parte dimenticate.

L'invasione fu accompagnata da esecuzioni di massa e incendi dolosi; quasi 6.000 civili furono uccisi. Oltre 2 milioni di belgi fuggirono nei Paesi Bassi, in Francia e in Gran Bretagna. Quando l'ordine fu ristabilito, la nazione dovette affrontare una grave crisi economica.

Importante esportatore e tra i Paesi più prosperi d'Europa, il Belgio era ora tagliato fuori dalle sue forniture di materie prime e dai suoi mercati, e soggetto a pesanti tasse di guerra, multe e requisizioni. Mentre la Germania cominciava a sentire sempre più gli effetti del blocco alleato, cresceva la tentazione di sfruttare al massimo tutte le risorse belghe, compresa la manodopera.

Con eloquenza e passione, l'eminente medievalista Henri Pirenne (1862-1935) descrive la fame, le privazioni, la disoccupazione, gli arresti e le deportazioni arbitrarie, le indignazioni delle invasioni e delle confische, la censura, la coscrizione dei lavoratori, lo smantellamento e la distruzione delle fabbriche belghe e la divisione amministrativa del Paese. Il Belgio e la Prima guerra mondiale ripercorre in modo esauriente la catastrofe e racconta lo stoicismo e la resistenza con cui i belgi reagirono.