Il bazar afghano delle voci: Sottoculture segrete, mondi nascosti e la vita quotidiana dell'assurdo

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Il bazar afghano delle voci: Sottoculture segrete, mondi nascosti e la vita quotidiana dell'assurdo (Nushin Arbabzadah)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Il libro fornisce un resoconto profondo e onesto della vita in Afghanistan, in particolare dalla prospettiva degli esuli culturali. Mette in luce le complessità della società afghana, soprattutto per quanto riguarda le radici della violenza e della repressione, e al tempo stesso usa l'arguzia e l'umorismo per coinvolgere i lettori.

Vantaggi:

La scrittura è impavida, avvincente e ricca di esempi significativi. La lingua è bella e il contenuto è accattivante, offrendo una profonda comprensione della cultura afghana. È informativo e presenta una prospettiva unica che può cambiare le percezioni.

Svantaggi:

L'autore formula ampie accuse senza un'adeguata verifica, il che può spostare inutilmente la responsabilità. Alcuni lettori potrebbero trovare alcune parti della narrazione eccessivamente critiche o sferzanti.

(basato su 4 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Afghan Rumour Bazaar: Secret Sub-Cultures, Hidden Worlds and the Everyday Life of the Absurd

Contenuto del libro:

Ironico e umoristico, arguto e autoironico, Il bazar delle voci afghane rivela le assurdità quotidiane di vite inquadrate sullo sfondo di una guerra selvaggia.

Offrendo prospettive audacemente nuove su un Paese che i lettori possono erroneamente pensare di conoscere, Nushin Arbabzadah si addentra nelle sottoculture segrete e nei mondi nascosti degli afghani, sconosciuti ma reali, dai convertiti clandestini al cristianesimo ai misteriosi travestiti maschili, fino alle storie di ragazze bacha-posh. Tra gli individui, le favole e i dilemmi che affronta ci sono "Perché gli imam ci parlano dello smalto per unghie?", "La ricca eredità ebraica dell'Afghanistan", "Lo stile di strada di Kabul", "La rinascita del bazar spirituale dell'Afghanistan", senza dimenticare Malalai di Maiwand, che trasformò il suo foulard in un vessillo e guidò con successo una ribellione contro gli inglesi.

Arbabzadah rivela per la prima volta le vibranti deliberazioni interne degli afghani - sul sesso e le soap opera, sulle teorie della cospirazione, sulla droga e sulla diplomazia, sul terrorismo e sui Talebani e su come un indovino bulgaro, morto da tempo, abbia accidentalmente fatto chiudere un giornale. Nel suo libro sono presentate molte sensibilità afghane diverse, ma insieme offrono una visione non cruda, a volte commovente, a volte tragica, di uno dei Paesi più complessi e affascinanti del mondo.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9781849042314
Autore:
Editore:
Lingua:inglese
Rilegatura:Copertina morbida
Anno di pubblicazione:2013
Numero di pagine:224

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)