I vivi dai morti: la riaffermazione della biopolitica

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Titolo originale:

The Living from the Dead: Disaffirming Biopolitics

Contenuto del libro:

In una società che mira soprattutto a salvaguardare la vita, come possiamo fare i conti con la responsabilità etica quando siamo complici di economie sacrificali che producono e tollerano la morte come necessità della vita?

Sostenendo che il biopotere può essere pienamente esposto solo attraverso l'analisi di coloro che la società ha “lasciato morire”, Stuart J. Murray utilizza una serie di casi di studio transdisciplinari per scoprire le condizioni strutturali e retoriche attraverso le quali il biopotere opera. Questi casi di studio includono il concetto di “sacrificio” nella “guerra” contro il COVID-19, dove le culture emergenti di “resistenza” alla pandemia sono esplorate insieme agli attentati suicidi e ai suicidi militari; gli scioperi della fame di massa in California del 2013; i casi legali che riguardano le morti infantili “prevenibili” e “premature”, che espongono le rivendicazioni inconciliabili degli anti-vaxxer e delle popolazioni indigene; e la videoregistrazione della morte di un uomo nero disabile. Murray dimostra che la resistenza attiva al biopotere riproduce inevitabilmente i tropi del “far vivere” e del “lasciar morire”. La sua risposta a questo fatto è una posizione critica di disaffermazione, in cui la morte interrompe la politica della vita stessa.

Critica filosoficamente sfumata del biopotere, I vivi dai morti è una meditazione sulla vita, la morte, il potere, il linguaggio e il controllo nel XXI secolo. Si rivolge a studenti e studiosi di retorica, filosofia e teoria critica.