I videogiochi sono sempre stati queer

Punteggio:   (4,4 su 5)

I videogiochi sono sempre stati queer (Bonnie Ruberg)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Il libro è un contributo significativo agli studi sui videogiochi, in quanto fornisce un'analisi chiara e approfondita delle tematiche queer nei videogiochi. Sebbene sia lodato per la sua chiarezza e profondità, alcune recensioni lo criticano per i pregiudizi percepiti e per l'imposizione di valori moderni all'analisi dei giochi.

Vantaggi:

Contributo essenziale al campo dei game studies
offre nuovi quadri di riferimento ed esempi specifici per l'analisi dei giochi
scrittura chiara e diretta
adatto sia alla ricerca che all'insegnamento
analisi avvincente dei temi queer nei giochi.

Svantaggi:

Accusato di presentare una propaganda artificiosa
critiche per l'applicazione retroattiva di valori moderni ai videogiochi
alcuni la vedono come un'imposizione della sessualità su giochi non queer
reazioni negative alla “propaganda omo” percepita.

(basato su 4 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Video Games Have Always Been Queer

Contenuto del libro:

Sostiene il potenziale queer dei videogiochi.

Mentre le discussioni popolari sulla queerness nei videogiochi si concentrano spesso su giochi mainstream di grande nome che presentano personaggi LGBTQ, come Mass Effect o Dragon Age, Bonnie Ruberg spinge il concetto di queerness nei giochi al di là di una questione di rappresentazione, esplorando come i videogiochi possano essere giocati, interpretati e progettati in modo queer, indipendentemente dal fatto che includano o meno contenuti LGBTQ. Video Games Have Always Been Queer sostiene che il mezzo stesso dei videogiochi può - e deve - essere letto in modo queer.

Nel primo libro dedicato agli studi sui videogiochi e alla teoria queer, Ruberg resiste alla narrazione comune e riduttiva secondo cui i videogiochi stanno diventando più diversificati solo ora. Rivelando ciò che la lettura di D. A. Miller può portare al popolare videogioco Portal del 2007, o ciò che Eve Sedgwick offre a Pong, Ruberg modella i modi in cui i mondi dei giochi offrono ai giocatori l'opportunità di esplorare l'esperienza, gli affetti e il desiderio queer. Mentre i giocatori cercano di “passare” in Octodad o esplorano il piacere del fallimento in Burnout: Revenge, Ruberg afferma che, anche all'interno di una cultura videoludica dominante che si è dimostrata apertamente ostile nei confronti di chi è percepito come diverso, le persone queer hanno sempre fatto parte dei videogiochi, perché i videogiochi sono, di fatto, sempre stati queer.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9781479843749
Autore:
Editore:
Rilegatura:Copertina morbida
Anno di pubblicazione:2019
Numero di pagine:288

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)