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Soldiers Don't Go Mad: A Story of Brotherhood, Poetry, and Mental Illness During the First World War
Una storia brillante e toccante dell'amicizia tra due grandi poeti di guerra, Siegfried Sassoon e Wilfred Owen, insieme a un'indagine narrativa sulle origini del PTSD e sulla risposta letteraria alla Prima guerra mondiale.
Dal momento in cui la guerra scoppiò in Europa nel 1914, il mondo entrò in una nuova, impareggiabile era di guerra moderna. I soldati si trovarono ad affrontare implacabili bombardamenti di mitragliatrici, un'incredibile potenza dell'artiglieria, lanciafiamme e attacchi di gas. Nei primi quattro mesi di guerra, l'esercito britannico registrò il crollo nervoso del 10% dei suoi ufficiali; la perdita di tale forza lavoro a causa di malattie mentali - per non parlare della morte e delle ferite fisiche - lasciò l'esercito incapace di riempire i suoi ranghi. Il sottotenente Wilfred Owen aveva ventiquattro anni quando fu ricoverato nell'ospedale di guerra di Craiglockhart, appena istituito, per curare uno shock da granata. Poeta in erba, cercando di dare un senso al terrore di cui era stato testimone, lesse una raccolta di poesie di un suo collega, Siegfried Sassoon, e rimase colpito dalla sua rappresentazione della condizione del soldato. Un mese dopo, Sassoon stesso arrivò a Craiglockhart, dopo aver rifiutato di tornare al fronte dopo essere stato ferito in battaglia.
Sebbene Owen e Sassoon differissero per età, classe, istruzione e interessi, entrambi erano degli outsider: come soldati non idonei a combattere, come uomini gay in un paese omofobo e come britannici non disposti a sostenere una guerra che avrebbe spazzato via un'intera generazione di giovani. Ma più di ogni altra cosa, condividevano l'amore per la lingua inglese e per la sua massima espressione, la poesia. Mentre la loro amicizia si evolveva nel corso dei mesi trascorsi come pazienti a Craiglockhart, ognuno incoraggiava l'altro nel suo lavoro, nel suo personale confronto con la moralità della guerra, così come nel suo trattamento. La terapia fornì a Owen, a Sassoon e agli altri pazienti intuizioni che permisero loro di esprimersi meglio e, per i 28 mesi in cui Craiglockhart rimase in funzione, fu l'incubatrice degli sviluppi più significativi dell'epoca sia in campo psichiatrico che poetico.
Attingendo a un ricco materiale di partenza e alla profonda conoscenza che Glass ha del trauma e della guerra, SOLDIERS DON'T GO MAD racconta per la prima volta la storia dei soldati e dei medici che hanno lottato con gli effetti della guerra industriale sulla psiche umana. Scrivendo al di là dei campi di battaglia, sul lettino psichiatrico di Craiglockhart ma anche nei salotti letterari, nelle sale del potere e nelle case di campagna, Glass traccia le esperienze di Owen e Sassoon, e dei loro colleghi poeti-soldato, accanto alla più ampia risposta letteraria alla guerra moderna. Indagando sulle radici di quello che oggi conosciamo come disturbo post-traumatico da stress, Glass porta la storia a considerare gli effetti devastanti della guerra sulla salute mentale e i modi in cui il lavoro creativo ci aiuta a venire a patti anche con i tempi più bui.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)