Punteggio:
Il libro è molto apprezzato per la sua perspicace e coinvolgente esplorazione della storia indigena di Taiwan durante l'epoca del dominio imperiale giapponese. È riconosciuto come un nuovo standard di lettura accademica per studenti e ricercatori, ricco di preziose illustrazioni e riferimenti storici. Mentre alcuni lodano il suo stile di scrittura coinvolgente, ci sono critiche occasionali non direttamente legate al contenuto del libro.
Vantaggi:⬤ Fornisce importanti approfondimenti sulla storia indigena di Taiwan e sul colonialismo dell'Asia orientale.
⬤ Ben scritto, vivace e divertente da leggere pur rimanendo un'opera accademica.
⬤ Contiene preziose immagini storiche e mappe per una migliore comprensione.
⬤ Messaggi universali che risuonano con un pubblico più ampio.
⬤ Ottimo per l'uso in classe e consigliato a chi è interessato alla storia del mondo.
⬤ Alcuni lettori potrebbero trovare l'argomento relativamente oscuro.
⬤ Un recensore non ha terminato il libro, indicando che potrebbe non avere un fascino universale per tutti i lettori.
(basato su 6 recensioni dei lettori)
Outcasts of Empire, 16: Japan's Rule on Taiwan's Savage Border, 1874-1945
Una versione ebook gratuita di questo titolo è disponibile attraverso Luminos, il programma di pubblicazione ad accesso aperto della University of California Press. Per saperne di più, visitate il sito www.
luminosoa. org. Outcasts of Empire svela le cause e le conseguenze del fallimento del capitalismo nell'abbattere tutte le mura cinesi nella moderna Taiwan.
Adottando prospettive micro e macrostoriche, Paul D. Barclay sostiene che gli interpreti, i capi e gli operatori commerciali che hanno mediato le relazioni Stato-società sul "confine selvaggio" di Taiwan durante i successivi regimi Qing e giapponesi sono saliti alla ribalta e sono svaniti nell'oscurità in concomitanza con una serie di trasformazioni globali del "lungo XIX secolo".
La superiore potenza di fuoco e le grandi riserve economiche permisero agli statisti giapponesi di scartare i mediatori sul confine e di mettere da parte una schiera di capi indigeni che giocavano su entrambi i lati della barricata per mantenere il loro status di capo. Anche con gli "alleati" riluttanti emarginati, tuttavia, lo Stato coloniale non disponeva di risorse sufficienti per integrare gli indigeni di Taiwan nel suo apparato disciplinare.
Lo Stato coloniale creò quindi il Territorio Indigeno, che esiste ancora oggi come eredità dell'imperialismo giapponese, delle iniziative locali e della mercificazione globale della cultura.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)