I ragazzi non vogliono fallire: La cultura oppositiva e il divario di risultati tra bianchi e neri

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I ragazzi non vogliono fallire: La cultura oppositiva e il divario di risultati tra bianchi e neri (L. Harris Angel)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Il libro offre un'analisi completa dell'ipotesi della “cultura oppositiva” riguardo alle disuguaglianze razziali e ai risultati scolastici. Sebbene molti lettori lo trovino perspicace e ben studiato, alcuni lo criticano per aver travisato le teorie della resistenza in campo educativo.

Vantaggi:

Il libro viene lodato per il trattamento sofisticato e accessibile di un'importante questione sociale. È considerato il miglior studio quantitativo sull'ipotesi della “cultura oppositiva”, con argomentazioni rigorose e ben organizzate. I lettori lo hanno trovato informativo e coinvolgente, anche quelli che inizialmente lo avevano affrontato come lettura assegnata per la classe. Anche la presentazione dell'autore e l'interazione con i lettori sono state valutate positivamente.

Svantaggi:

Una critica significativa è che il libro travisa la teoria della resistenza degli studenti, non riuscendo a descrivere accuratamente le motivazioni degli studenti neri in relazione al loro rendimento scolastico. Alcuni sostengono che il libro si appoggi a teorie della carenza ormai superate, invece di affrontare adeguatamente le teorie della resistenza più contemporanee che spiegano le disuguaglianze educative.

(basato su 4 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Kids Don't Want to Fail: Oppositional Culture and the Black-White Achievement Gap

Contenuto del libro:

Comprendere le cause del divario di rendimento razziale nell'istruzione americana - e quindi affrontarlo con programmi efficaci - è uno dei problemi più urgenti che le comunità e gli educatori devono affrontare.

Per molti anni, la spiegazione più popolare del divario nei risultati è stata la "teoria della cultura oppositiva", l'idea che gli studenti neri abbiano prestazioni inferiori nelle scuole secondarie a causa di una cultura di gruppo che svaluta l'apprendimento e considera lo sforzo accademico come un "comportarsi da bianchi". Nonostante la mancanza di prove a sostegno di questa convinzione, gli insegnanti di classe la accettano, con risultati prevedibili che si autoavverano. In un'attenta valutazione quantitativa dell'ipotesi della cultura oppositiva, Angel L. Harris ne ha verificato sistematicamente le implicazioni empiriche e ha allargato la sua analisi ai dati delle scuole britanniche. Da ogni possibile angolazione di esame, la teoria della cultura oppositiva è caduta nel vuoto.

Nonostante i risultati scolastici siano inferiori, gli studenti neri apprezzano la scuola più delle loro controparti bianche. I ragazzi neri ottengono risultati negativi alle superiori non perché non vogliano riuscirci, ma perché entrano senza le competenze necessarie. Harris scopre che il divario di rendimento inizia ad aprirsi nella preadolescenza, quando il cumulo di svantaggi socioeconomici e di salute inibisce lo sviluppo delle competenze e quando gli studenti iniziano a sentire l'impatto delle aspettative ridotte degli insegnanti.

Kids Don't Want to Fail è una lettura obbligata per insegnanti, accademici, politici e chiunque sia interessato a comprendere l'intersezione tra razza e istruzione.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9780674057722
Autore:
Editore:
Rilegatura:Copertina rigida
Anno di pubblicazione:2011
Numero di pagine:336

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)