Punteggio:
Il libro è molto apprezzato per le sue profonde intuizioni personali sulle relazioni tra indigeni e coloni e sull'importanza di costruire fiducia e guarigione tra queste culture. Molti lettori apprezzano l'onestà e la profondità emotiva delle storie condivise, che lo rendono uno strumento utile per discutere e comprendere le sfide affrontate dalle comunità indigene. Tuttavia, alcune critiche sottolineano la mancanza di dati strutturati e di un'analisi leggibile, descrivendolo come un resoconto sconclusionato di incontri informali piuttosto che come un esame completo dei problemi.
Vantaggi:Storie personali coinvolgenti, favorisce la comprensione e la guarigione delle relazioni tra indigeni e coloni, incoraggia l'ascolto profondo e il rispetto per la cultura indigena, è utile per i gruppi di discussione, il messaggio è toccante e potente.
Svantaggi:Mancano dati strutturati e contesto storico, può essere visto come un resoconto sconclusionato di incontri non ufficiali, alcuni lettori potrebbero trovarlo troppo informale o privo di dettagli analitici, alcune copie fisiche ricevute erano in cattive condizioni.
(basato su 8 recensioni dei lettori)
The Gatherings: Reimagining Indigenous-Settler Relations
In un mondo che richiede conoscenza e saggezza per affrontare le crisi che si stanno sviluppando intorno a noi, The Gatherings mostra come i popoli indigeni e non indigeni possano unirsi per creare relazioni significative e durature.
Trent'anni fa, nel territorio Wabanaki - una regione che comprende lo stato del Maine e le Marittime canadesi - un gruppo di individui indigeni e non indigeni si è riunito per esplorare alcune delle questioni più urgenti al centro degli sforzi di verità e guarigione negli Stati Uniti e in Canada. Riunendosi per diversi anni in lunghi fine settimana, in un formato di Consiglio tradizionale guidato dai Wabanaki, le ipotesi sono state messe in discussione, le prospettive sono state rovesciate e gli stereotipi frantumati. Sono nate alleanze e amicizie che durano tuttora.
The Gatherings racconta la storia commovente di questi incontri attraverso le parole dei partecipanti indigeni e non indigeni. Riuniti per riflettere su come le loro vite sono state cambiate dalle loro esperienze e su come continuano a esserne influenzate, i partecipanti condividono le preziose lezioni che hanno imparato.
Le molte voci rappresentate in The Gatherings offrono intuizioni e strategie che possono informare il cambiamento a livello individuale, di gruppo e di sistema. Queste voci affermano che le relazioni autentiche tra indigeni e non indigeni - con le loro ansie, i sensi di colpa, la rabbia, gli imbarazzi e, con il tempo, anche le risate e l'affetto reciproco - sono fondamentali per il nostro futuro comune qui in Nord America. Ora più che mai è fondamentale riunirci per reimmaginare le relazioni tra indigeni e coloni.
Mawopiyane:
Gwen Bear.
Shirley Bowen.
Alma H. Brooks.
Gkisedtanamoogk.
JoAnn Hughes.
Debbie Leighton.
Barb Martin.
Miigam'agan.
T. Dana Mitchell.
Wayne A. Newell.
Betty Peterson.
Marilyn Keyes Roper.
Wesley Rothermel.
Postfazione della dott.ssa Frances Hancock.
Per riflettere la natura collaborativa di questo progetto, il termine Mawopiyane viene utilizzato per descrivere l'intero gruppo di co-autori. Mawopiyane, in Passamaquoddy, significa letteralmente "sediamoci insieme", ma il significato più profondo è quello di un gruppo che si riunisce, come nella longhouse, per affrontare una questione delicata o divisiva, ma con un risultato molto auspicabile. È una parola di guarigione, riconoscibile in tutte le lingue Wabanaki.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)