I quaranta giorni di Musa Dagh

Recensioni dei lettori

Le recensioni sottolineano che “I quaranta giorni di Musa Dagh” è un romanzo storico significativo che racconta la storia della resistenza armena contro il genocidio. I lettori ne lodano la rilevanza e la profondità emotiva, riconoscendone l'importanza storica. Alcuni hanno notato la lunghezza della narrazione del libro e le occasionali divergenze in trame secondarie, che potrebbero compromettere il ritmo del libro.

Il libro viene lodato per la narrazione avvincente, la profondità emotiva e l'importanza storica del genocidio armeno. Molti lettori lo hanno trovato avvincente, ben scritto e istruttivo, in quanto fornisce spunti di riflessione sullo spirito umano di fronte all'oppressione. L'attinenza con i genocidi attuali e la rappresentazione dell'eroismo tra gli armeni sono stati spesso evidenziati e diversi lettori hanno notato la rappresentazione vivida dei personaggi e degli eventi.

Alcuni recensori hanno trovato il libro lungo e hanno ritenuto che alcune sezioni fossero ripetitive o distrattamente dettagliate. Alcuni hanno detto che il ritmo è rallentato a causa di storie secondarie o di dettagli non necessari, e ci sono stati commenti sulla necessità di una narrazione più concisa. Inoltre, un recensore ha espresso la propria esitazione nel distinguere tra fatti storici e finzione all'interno della storia.

(basato su 104 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Forty Days of Musa Dagh

Contenuto del libro:

Musa Dagh si trovava al di là del mondo. Nessuna tempesta lo avrebbe raggiunto, anche se ne fosse scoppiata una”.

È il 1915 e Gabriel è tornato nella sua casa d'infanzia, un villaggio armeno sulle pendici del Musa Dagh. Ma la situazione sta diventando sempre più pericolosa per il suo popolo in Turchia e, mentre il governo ordina rastrellamenti e deportazioni, gli abitanti del villaggio di Musa Dagh decidono di reagire. Romanzo fondamentale del genocidio armeno, il bestseller di Franz Werfel del 1933 ha portato per la prima volta la catastrofe all'attenzione del mondo ed è diventato una storia talismanica di resistenza di fronte all'odio.

Quaranta giorni invade i sensi e fa pulsare il sangue. Una volta letto, non sarà mai dimenticato”, The New York Times.

Traduzione di Geoffrey Dunlop e James Reidel.