I nostri fratelli sofferenti: Prigionia straniera e nazionalismo nei primi Stati Uniti

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Titolo originale:

Our Suffering Brethren: Foreign Captivity and Nationalism in the Early United States

Contenuto del libro:

Nell'ottobre del 1785, lo statista americano John Jay riconosceva che quanto più i suoi connazionali "sono trattati male all'estero, tanto più ci uniremo e consolideremo in patria". Dietro questa semplice affermazione si nasconde una storia complicata.

Dalla cattura di patrioti da parte degli inglesi durante la Rivoluzione alla cattura di marinai americani da parte di corsari algerini e pirati barbareschi all'inizio del XIX secolo, le storie di americani imprigionati all'estero hanno contribuito a dare il via al dibattito democratico, quando i cittadini hanno agito sulla base della loro nuova identità unificata per chiedere al governo di intensificare gli sforzi per la liberazione dei loro connazionali. Le deliberazioni sulle vulnerabilità del Paese nel mondo atlantico rivelano l'impegno dell'America a proteggere l'eredità della Rivoluzione e le crescenti divisioni politiche.

Attingendo ai resoconti dei giornali, alle narrazioni dei prigionieri e ai documenti governativi, David J. Dzurec III esplora come le storie di prigionia americana in Nord America, Europa e Africa abbiano svolto un ruolo cruciale nello sviluppo della cultura politica americana, aggiungendo un nuovo livello alla nostra comprensione delle relazioni estere e della politica interna della prima repubblica americana.