Punteggio:
Il libro è un'apprezzata raccolta di saggi che esplorano narrazioni, questioni e processi di pensiero afroamericani. È stato apprezzato per aver ampliato le prospettive e suscitato emozioni, anche se alcuni saggi possono risultare impegnativi per chi non ha familiarità con argomenti specifici.
Vantaggi:⬤ Raccoglie una gamma diversificata di saggi di vari autori.
⬤ Amplia il pensiero dei lettori e fornisce contenuti stimolanti.
⬤ Ottimo per le discussioni e la comprensione dei contesti culturali.
⬤ Ben accolto dai lettori che hanno apprezzato questa e le precedenti edizioni.
⬤ Alcuni saggi, in particolare sugli sport, sono difficili da leggere per chi non è interessato all'argomento (ad esempio, il basket).
⬤ Incertezza sulle future edizioni della raccolta.
(basato su 7 recensioni dei lettori)
Best African American Essays 2010
Ecco la superba seconda edizione dell'antologia annuale dedicata ai migliori scritti di saggistica di autori afroamericani, opere suggestive di un anno senza precedenti e indimenticabile in cui la verità era più strana (e più stimolante) della finzione.
La galvanizzante elezione di Barack Obama è stata nelle menti - e nelle pagine - di tutti gli autori. I migliori saggi afroamericani del 2010 presentano le intuizioni di scrittori come Juan Williams, Kelefa Sanneh e lo stesso Obama (il suo discorso fondamentale sulla razza è qui incluso nella sua interezza). Ta-Nehisi Coates, su The Nation, proclama che il presidente ha "ridefinito la blackness per l'America bianca", mentre Adolph Reed, Jr. su The Progressive, lo definisce un "vacuo opportunista" e Colson Whitehead, sul New York Times, si rallegra spensieratamente per l'elezione di "qualcuno che mi assomiglia... magro". Anche la First Lady viene presa in considerazione: Lauren Collins, sul New Yorker, valuta la qualità radicale della normalità di Michelle Obama.
Ma Best African American Essays 2010 non si limita agli Obama, ma offre anche pezzi brillanti di scrittori come Hua Hsu, che dichiara la fine dell'America bianca in "un nuovo mainstream culturale che premia la diversità sopra ogni altra cosa"; Henry Louis Gates, che fa ricerche sul suo albero genealogico, aggiungendo alla "giovane disciplina" che è la storia afroamericana; e Jelani Cobb, che osa difendere George W. Bush. Ci sono omaggi sentiti e sinceri a leggende viventi, tra cui Bill Cosby (e un'analisi del suo famoso discorso "pound cake", che promuoveva la responsabilità, l'empowerment e l'autostima dei neri), e ricordi di coloro che sono passati, tra cui Miriam Makeba, Isaac Hayes, Eartha Kitt e Michael Jackson.
Selezionati dal curatore ospite Randall Kennedy, un importante intellettuale e studioso di diritto, i pezzi di ampio respiro contenuti in Best African American Essays 2010 costituiscono una raccolta emozionante che chiunque desideri comprendere il significato della nuova America deve possedere.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)