I fan dicono la loro KISS: Volevamo il meglio e abbiamo avuto il meglio - degli anni '90 e oltre

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Titolo originale:

The Fans Have Their Say KISS: We Wanted the Best and We Got the Best - of the '90s and Beyond

Contenuto del libro:

Negli anni '70 andavo ancora a scuola. Un figlio degli anni Sessanta, che cresceva nei folli anni Settanta, con una frangia floscia e un abbigliamento "malridotto". Per qualche anno prima il Regno Unito - dove vivo - era stato inondato da quel fenomeno che era il "Glam Rock". Gruppi britannici come Slade, The Sweet e Gary Glitter guidavano la "Glam Revolution" in Inghilterra e un movimento simile stava iniziando a formarsi, svilupparsi ed evolversi rapidamente negli Stati Uniti e stava decollando in maniera molto forte.

Un modo appariscente, sfacciato e sfarzoso. Ero un grande fan dei fumetti statunitensi e dei film della Hammer Horror e all'orizzonte c'era una band americana che era un amalgama di tutto questo. I miei genitori mi compravano regolarmente "Monster Mag", una rivista di poster horror e Hammer House of Horror - entrambe dovevano essere per bambini un po' più grandi e si rivolgevano ai tardo-adolescenti e agli adulti - e fumetti come Hulk, Daredevil e Silver Surfer. Ho apprezzato le riviste patinate e i fumetti dell'epoca e ho speso la maggior parte della mia paghetta per acquistarli.

Ero in un mondo tutto mio, abbandonandomi ai regni del "fumetto-fantasia". Poi mi sono imbattuto nei KISS... Stavo passando davanti alla Virgin Records, il nostro più grande e migliore negozio di dischi, nel marzo del '79, e in vetrina c'era un album che si distingueva da tutta l'insipidezza circostante e faceva appello a me e alle mie fissazioni "horror/fumettistiche". L'album era "Destroyer" - che era già uscito da tre anni - e non c'erano altri pensieri nella mia mente, dovevo averlo. All'epoca non avevo mai ascoltato i KISS né li avevo mai sentiti nominare - avevo solo 13, quasi 14 anni e la mia vita, come ho già detto, ruotava intorno ai film horror e agli eroi dei fumetti, ma la band sulla copertina di questo album sembrava racchiudere entrambi gli elementi. Il dipinto sulla copertina di "Destroyer", che sembravano dei "supereroi" che stavano superando una montagna, fu quello che attirò maggiormente la mia attenzione. Con i pugni che colpiscono l'aria piena di fumo, i quattro colossi con i tacchi a spillo sembrano una forza da non sottovalutare, e in seguito scoprirò che si trattava di un "tour de force" musicale. L'album fu acquistato non appena riuscii a mettere da parte i soldi e da quel giorno non mi guardai più indietro. Portai il disco a casa, lo ascoltai fino allo sfinimento sul giradischi di mio padre - che all'epoca non ne aveva uno - e fu così che mi appassionai: i KISS erano la mia band preferita e lo sono ancora oggi, 38 anni dopo. Ho tutti gli album, su CD, molte magliette e li ho visti otto volte e lo farò almeno una volta in questo tour.

Ho anche visto Ace Frehley dal vivo tre volte, il che è sempre un'esperienza straordinaria. Ho conosciuto Gene Simmons, ho quasi incontrato Ace Frehley in occasione dell'"intervista che non c'è mai stata", ho corrisposto con Bruce Kulick, sono stato a una conferenza stampa dei KISS - con loro completamente truccati per tutti i venti minuti - e sono persino andato a vederli negli Stati Uniti durante il tour di "Monster" con i Motley Crue.

Ritengo di essere stato estremamente fortunato in questi eventi e altri dettagli saranno rivelati in modo più approfondito nelle ultime pagine di questo libro. Ecco quindi i KISS - LEGGENDE del rock 'n' roll - supereroi che hanno cambiato, e continuano a cambiare, il volto del rock 'n' roll... Ci manca solo un altro tour di reunion della formazione originale...