Hubris del punto zero: Scienza, razza e illuminismo nell'America Latina del XVIII secolo

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Titolo originale:

Zero-Point Hubris: Science, Race, and Enlightenment in Eighteenth-Century Latin America

Contenuto del libro:

Operando nel quadro degli studi postcoloniali e della teoria decoloniale, questo importante lavoro parte dal presupposto che la violenza esercitata dal colonialismo europeo non fu solo fisica ed economica, ma anche "epistemica". Santiago Castro-Gmez sostiene che verso la fine del XVIII secolo, questa violenza epistemica dell'Impero spagnolo assunse una forma specifica: l'arroganza del punto zero.

Le "molte forme di sapere" furono integrate in una gerarchia cronologica in cui il sapere scientifico-illuminato appare al punto più alto della scala cognitiva, mentre tutte le altre episteme sono viste come costituenti il suo passato. I pensatori illuminati criollo non esitarono a collocare i popoli neri, indigeni e meticci della Nuova Granada nella posizione più bassa di questa scala cognitiva.

Castro-Gmez sostiene che nella periferia coloniale delle Americhe spagnole, l'Illuminismo costituiva non solo la posizione di distanza epistemica che separava la scienza da tutti gli altri saperi, ma anche la posizione di distanza etnica che separava i criollos dalle "caste". La violenza epistemica - e non solo quella fisica - si trova quindi all'origine stessa della nazionalità colombiana.