Hannah Arendt e la questione ebraica

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Titolo originale:

Hannah Arendt and the Jewish Question

Contenuto del libro:

Hannah Arendt (1906-1975) è stata una delle pensatrici politiche più originali e interessanti del XX secolo. In questa nuova interpretazione della sua carriera, il filosofo Richard Bernstein colloca storicamente la Arendt come intellettuale ebrea impegnata ed esplora la gamma del suo pensiero dalla prospettiva del suo continuo confronto con la "questione ebraica".

Bernstein sostiene che molti temi emersi nel corso dei tentativi della Arendt di comprendere le questioni specificamente ebraiche hanno plasmato il suo pensiero sulla politica in generale e sulla vita della mente. Esplorando gli eventi cruciali della sua vita - l'arresto e la successiva emigrazione dalla Germania nel 1933, la sua precaria esistenza a Parigi come ebrea apolide che lavorava per organizzazioni sioniste, l'internamento a Gurs e la successiva fuga, e infine la fuga dall'Europa nel 1941 - mostra come le esperienze personali e le sue risposte ad esse abbiano orientato il suo pensiero. L'analisi di Arendt sulla mancanza di preparazione degli ebrei al feroce antisemitismo politico sorto nell'ultimo decennio del XIX secolo, sostiene Bernstein, la condusse alla ricerca del significato ultimo della politica e della responsabilità politica.

Inoltre, sottolinea che le intuizioni più profonde della Arendt sulla politica sono emerse dalle sue riflessioni sull'apolidia e sul dominio totalitario. Bernstein esamina anche l'attrazione e la rottura di Arendt con il sionismo e le ragioni della sua posizione critica nei confronti di uno Stato sovrano ebraico.

Si sofferma poi sulla questione che, secondo Arendt, doveva essere affrontata maggiormente all'indomani della Seconda guerra mondiale: la natura fondamentale del male. Ripercorre le sfumature del suo pensiero dal "male radicale" alla "banalità del male" e, infine, riesamina Eichmann a Gerusalemme, la sua meditazione sul male che provocò una tempesta di proteste e portò alcuni a mettere in dubbio la sua fedeltà al popolo ebraico.