Guerrieri e altri uomini: Nozioni di mascolinità dalla tarda età del bronzo alla prima età del ferro in Scandinavia

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Titolo originale:

Warriors and Other Men: Notions of Masculinity from the Late Bronze Age to the Early Iron Age in Scandinavia

Contenuto del libro:

Ciò che viene considerato maschile non è qualcosa di dato e innato per i maschi, ma determinato da idee e ideali culturali costruiti attraverso pratiche performative - oggi e nel passato. Questo libro si chiede se l'archeologia androcentrica ci abbia insegnato qualcosa sugli uomini preistorici e sulle loro mascolinità.

Partendo da ampie discussioni sulla teoria femminista e sugli studi critici sugli uomini, questo studio esamina come le nozioni di mascolinità siano espresse nelle sepolture a cremazione dalla tarda età del bronzo alla fine del periodo romano (1100 a.C. - 400 d.C.) nella Norvegia orientale e nella Fionia in Danimarca. Si sostiene che le nozioni di mascolinità erano profondamente intrecciate con la società, e quando aspetti centrali come i sistemi di guerra, la differenziazione dei compiti o la tecnologia cambiavano, cambiavano anche il genere e le idee di mascolinità e viceversa.

Nella tarda età del bronzo, l'idealizzazione e la sessualizzazione del corpo maschile legate all'estetica del guerriero erano probabilmente essenziali per la rappresentazione della mascolinità. Nel primo periodo romano, la mascolinità è stata delimitata da ciò che non era: l'inumano.

Le capacità guerriere erano gli ideali più importanti di mascolinità e i concetti di non virilità strutturavano la società, evidenziando le divergenze tra uomini e donne. Nel periodo tardo-romano, la società divenne più complessa e si svilupparono molteplici mascolinità contemporanee, forse complementari, associate alla nascente classe dei contadini liberi, a ruoli specifici e a differenze regionali e il guerriero perse la posizione dominante come ideale maschile.