Godlis: Miami

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Contenuto del libro:

Ritratti di un mondo art-decò a lungo perduto, fatto di pensionati ebrei, sedie a sdraio e palme.

Nel gennaio 1974, David Godlis, allora ventiduenne studente di fotografia, fece un viaggio di dieci giorni a Miami Beach, in Florida. Eccitato dall'idea di visitare una zona che aveva frequentato un decennio prima da ragazzo, Godlis puntò gli occhi su un'area di hotel art déco, un'enclave di pensionati ebrei sulle ampie spiagge affacciate sull'Oceano Atlantico. Questi pensionati, tutti vestiti con i loro migliori abiti da spiaggia, trascorrevano le loro giornate su lettini e sedie da giardino, giocando a carte sotto il sole e le palme. Fotografando questa scena un po' surreale, Godlis scoprì il suo stile di fotografia di strada, un mix eclettico di Robert Frank, Diane Arbus, Garry Winogrand e Lee Friedlander. Godlis scattò 50 rullini in bianco e nero in soli dieci giorni, andando su e giù per le spiagge, fotografando ciò che allora non sapeva essere essenzialmente la fine di un'epoca. L'area che fotografò nel 1974 è oggi la famigerata South Beach. Questo volume riproduce per la prima volta il racconto di una Miami Beach scomparsa.

Nato a New York nel 1951, David Godlis ha preso in mano la sua prima macchina fotografica nel 1970. A metà degli anni '70 si imbatte nella fiorente scena punk del CBGB sulla Bowery, dove, dopo aver visto le fotografie di Brassa della Parigi degli anni '30, inizia a fotografare con lunghe esposizioni a mano sotto i lampioni della Bowery, ritraendo i Ramones, i Television, Richard Hell e i Blondie, documentati nel suo primo libro History Is Made at Night. Dalla fine degli anni Ottanta è il fotografo ufficiale non ufficiale della Film Society of Lincoln Center, che si occupa del New York Film Festival.