Frank O'Hara e la poetica del dire “io””.

Frank O'Hara e la poetica del dire “io””. (Micah Mattix)

Titolo originale:

Frank O'Hara and the Poetics of Saying I""

Contenuto del libro:

Mentre le recenti opere di critica su Frank O'Hara si sono concentrate sulle somiglianze tecniche tra la sua poesia e la pittura, o tra il suo uso del linguaggio e il post-strutturalismo, Frank O'Hara and the Poetics of Saying 'I' sostiene che ciò che è più significativo nell'opera di O'Hara non è tanto il suo “prendere in prestito” dai pittori o il suo uso proto-derridiano del linguaggio, ma la sua preoccupazione per l'esplorazione di sé e gli effetti temporali del suo lavoro come artefatti. Seguendo la comprensione di Pasternak dell'ispirazione artistica come atto d'amore per il mondo materiale, O'Hara esplora momenti di esperienza nel tentativo di complicare e arricchire la nostra esperienza del mondo materiale.

Da un lato, in poesie come Second Avenue, ad esempio, O'Hara lavora per “confondere” il linguaggio attraverso il quale l'esperienza è, in parte, mediata con l'uso di paratassi, allusioni e metafore e similitudini assurde. Dall'altro, nelle sue poesie “I do this I do that”, nomina gli eventi della sua ora di pranzo nel tentativo, tra l'altro, di vivere il tempo come un momento di pienezza piuttosto che come un momento di perdita. Il libro sostiene, inoltre, che la visione di O'Hara del sé come espressione della forza creativa che opera nel mondo e come aggregato temporale di esperienze finite, lo colloca tra le cosiddette teorie “romantiche” e “postmoderne” della lirica.

Sebbene si sostenga spesso che O'Hara sia un precursore di una nuova poetica “materialista”, criticamente informata, questo studio conclude che l'opera di O'Hara è un po' meno radicale nella sua comprensione del significato poetico di quanto spesso si sostenga. Inoltre, mentre O'Hara si preoccupa della sua esperienza nelle sue poesie, il libro sostiene che egli sposa, per certi aspetti, una visione piuttosto tradizionale dell'amore.

Oltre a essere una metafora dell'atto creativo, per O'Hara l'amore è l'incontro casuale di due entità. Tuttavia, una delle ironie di questo è che mentre l'amore è, per O'Hara, un sentimento che è il risultato di un movimento, o l'inaspettato incontro di due entità altrimenti separate.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9781611470468
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Rilegatura:Copertina rigida
Anno di pubblicazione:2011
Numero di pagine:182

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)