Foto, Phyto, Proto, Nitro

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Titolo originale:

Photo, Phyto, Proto, Nitro

Contenuto del libro:

Photo: che ha a che fare con la luce. Phyto: piante e fiori. Proto: il primo, l'originale. Nitro: esplode.

Da Troia a Hiroshima, dalla Crimea al deserto del Nevada nucleare, percorriamo le nostre tracce sul globo graffiato dalla guerra e, quando raggiungiamo una rovina o una destinazione, leggiamo i segni, li registriamo con varie forme di fotografia. Più tardi - o molto, molto più tardi - qualcun altro cercherà a sua volta di capire le nostre tracce argentee. Questi sono i fili che Melissa McCarthy segue, disfa, intreccia di nuovo in un nesso di luce e tempo: le cellule argentate a specchio del bulbo oculare di uno squalo, la luce del sole che brilla sulla schiuma e sui residui marini dell'Egeo su fiori con cadaveri, i sali d'argento della carta fotografica, i tesori tombali d'argento a Ur.

Come un'archeologa nel suo strano paesaggio letterario, McCarthy taglia gli strati della storia e della tecnologia per riallineare i morti e le loro immagini. Esamina sia ciò che può essere fotografato, sia ciò che rimane sempre al di là dell'inquadratura, sia la fotografia stessa. È una pratica che coinvolge sostanze chimiche e l'azione della luce. Ma è anche un principio organizzativo per la letteratura e non solo: ci sono segni fatti da noi, su di noi, che non possiamo ancora vedere o comprendere appieno, ma che si spingono fino alla superficie, sempre in fase di rifioritura.