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Il libro “Fordlandia” esplora l'ambizioso ma alla fine disastroso tentativo di Henry Ford di creare una piantagione di gomma nell'Amazzonia brasiliana. Attraverso la narrazione, l'autore Greg Grandin approfondisce le motivazioni di Ford, l'impatto sociale e ambientale dell'impresa e le lezioni apprese da questa disavventura storica. Il libro mescola storia e critica, esaminando sia i successi che i fallimenti della visione di Ford.
Vantaggi:Il libro è ben scritto e accuratamente studiato, offrendo uno sguardo affascinante sull'impresa di Ford e sulle sue implicazioni più ampie. I lettori hanno apprezzato la narrazione coinvolgente, la profondità dei dettagli sull'Amazzonia e i suoi abitanti e la narrazione avvincente che include commenti sociali sul capitalismo e sul colonialismo. Molti recensori hanno trovato intrigante l'esplorazione del carattere e dell'ambizione di Ford, così come il contesto storico fornito.
Svantaggi:Alcuni lettori hanno trovato che lo stile di scrittura sia a volte asciutto e che la narrazione manchi di coinvolgimento emotivo o che sia tortuosa. Alcune recensioni hanno menzionato la tendenza del libro a scivolare nelle opinioni dell'autore, che sminuiscono l'obiettività del resoconto storico. Sono state mosse critiche anche alla complessità di alcune sezioni, che alcuni hanno trovato lunghe o prolisse, evidenziando la necessità di una narrazione più snella.
(basato su 206 recensioni dei lettori)
Fordlandia: The Rise and Fall of Henry Ford's Forgotten Jungle City
L'autore Greg Grandin, vincitore del premio Pulitzer, racconta la storia straordinaria e mai raccontata prima del tentativo donchisciottesco di ricreare l'America delle piccole città nel cuore dell'Amazzonia.
Nel 1927 Henry Ford, l'uomo più ricco del mondo, acquistò un terreno grande due volte il Delaware nell'Amazzonia brasiliana. La sua intenzione era quella di coltivare la gomma, ma il progetto si trasformò rapidamente in un tentativo più ambizioso di esportare l'America stessa, con i suoi campi da golf, le gelaterie, le bande musicali, l'impianto idraulico interno e le Model T che scorrono lungo le strade.
Fordlandia, come venne chiamato l'insediamento, divenne rapidamente il luogo di uno scontro epico. Da una parte c'era il magnate dell'auto, snello e austero, l'uomo che aveva ridotto la produzione industriale ai suoi movimenti più semplici; dall'altra l'Amazzonia, rigogliosa e stravagante, il sistema ecologico più complesso del pianeta. Il successo iniziale di Ford nell'imporre orologi e balli di piazza alla giungla crollò presto, poiché i lavoratori indigeni, rifiutando il suo puritanesimo da Midwest, trasformarono il luogo in una sgarbata città del boom tropicale. La fine di Fordlandia come piantagione di caucciù prefigurava le pratiche che oggi stanno distruggendo la foresta pluviale.
Più che la parabola dell'arrogante tentativo di un uomo di imporre la propria volontà al mondo naturale, Fordlandia descrive la disperata ricerca di salvare l'America del passato che il sistema delle fabbriche Ford ha contribuito a distruggere. Come mostra Greg Grandin in questa storia avvincente e mordacemente osservata, la grande illusione di Ford non era che l'Amazzonia potesse essere domata, ma che le forze del capitalismo, una volta liberate, potessero ancora essere contenute.
Fordlandia è stato finalista al National Book Award 2009 per la saggistica.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)