Fondare i diritti umani in un mondo pluralista

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Titolo originale:

Grounding Human Rights in a Pluralist World

Contenuto del libro:

Nel 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, in cui si dichiara che ogni essere umano, senza "distinzione alcuna", possiede un insieme di diritti moralmente autorevoli e di libertà fondamentali che dovrebbero essere socialmente garantiti. Da allora, i diritti umani sono diventati il concetto morale interculturale e lo strumento di valutazione per misurare le prestazioni - e persino la legittimità - dei regimi nazionali. Tuttavia, permangono questioni che mettono in discussione la loro validità universale e le loro basi teoriche.

Alcuni teorici sono "massimalisti" e insistono sul fatto che i diritti umani debbano essere fondati sulla religione, mentre un campo opposto tenta di giustificare questi diritti in modo "minimalista", senza alcun ricorso alla religione, alla metafisica o all'essenzialismo. In Grounding Human Rights in a Pluralist World, Grace Kao esamina criticamente i punti di forza e di debolezza di queste interpretazioni contrastanti, esplorando anche il liberalismo politico di John Rawls e il Capability Approach proposto dall'economista Amartya Sen e dalla filosofa Martha Nussbaum.

Recuperando spunti da una varietà di approcci, Kao difende una concezione dei diritti umani a cavallo tra minimalismo e massimalismo, che collega i diritti umani a una concezione della nostra comune umanità e all'idea che il realismo etico dia il resoconto più soddisfacente del nostro impegno per l'uguale valore morale di tutti gli esseri umani.