Finks: Come la C.I.A. ha ingannato i migliori scrittori del mondo

Punteggio:   (4,2 su 5)

Finks: Come la C.I.A. ha ingannato i migliori scrittori del mondo (Joel Whitney)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Il libro “Finks” di Joel Whitney esplora il coinvolgimento della CIA nel panorama culturale e letterario durante la Guerra Fredda, rivelando come le agenzie governative abbiano manipolato la letteratura e i media per promuovere sentimenti anticomunisti e mantenere il controllo sulle narrazioni. Nonostante alcune critiche sull'organizzazione e le affermazioni di ridondanza con opere precedenti, molti lettori hanno trovato il libro coinvolgente, ben studiato e illuminante sulle intersezioni tra cultura e propaganda.

Vantaggi:

Ben scritto e ben studiato, con affascinanti storie non raccontate. Coinvolge profondamente i lettori, stimolando una riflessione critica sul consumo dei media e sul loro contesto storico. Offre preziosi spunti di riflessione sull'influenza culturale della CIA durante la Guerra fredda.

Svantaggi:

Alcuni lettori hanno trovato la narrazione difficile da seguire a causa del racconto non lineare. Tra le critiche, la percezione della ridondanza del libro rispetto a opere precedenti sullo stesso argomento e gli occasionali errori di interpretazione dei documenti.

(basato su 18 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Finks: How the C.I.A. Tricked the World's Best Writers

Contenuto del libro:

E se la CIA, agli albori della Guerra Fredda, fosse arrivata fino a una rivista letteraria - e avesse poi plasmato la letteratura americana come la conosciamo? In Finks, Joel Whitney descrive nei dettagli gli intimi legami della CIA con le arti e approfondisce la torbida storia della Paris Review.

Quando si è diffusa la notizia che la CIA aveva collaborato con le riviste letterarie per produrre propaganda culturale durante la Guerra Fredda, è iniziato un dibattito che non è mai stato risolto. La storia continua a svolgersi, con la reputazione di alcune delle figure letterarie più amate d'America - tra cui Peter Matthiessen, George Plimpton e Richard Wright - macchiata dal fatto che il loro lavoro per l'agenzia di intelligence è venuto alla luce. Finks è la storia di due CIA, e di come esse abbiano confuso il confine tra propaganda e letteratura. Una CIA creava riviste letterarie che promuovevano gli scrittori americani ed europei e la libertà culturale, mentre l'altra rovesciava i governi, usando l'assassinio e la censura come strumenti politici. I difensori della CIA "culturale" sostengono che avrebbe dovuto essere lodata per aver stimolato l'interesse per le arti e la libertà di pensiero, ma le due CIA avevano gli stessi obiettivi sotto copertura e condividevano molti degli stessi metodi: inganno, sotterfugio e intimidazione.

Finks dimostra come la divisione tra buoni e cattivi della CIA sia una falsa divisione, e che i guerrieri culturali del freddo hanno usato più volte l'anticomunismo come leva per spiare senza sosta gli scrittori di sinistra e di qualsiasi inclinazione politica, spingendo così la democrazia statunitense un po' più vicina al modello sovietico dello Stato di sorveglianza.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9781944869526
Autore:
Editore:
Lingua:inglese
Rilegatura:Copertina morbida

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)