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Il libro “Doing Documentary Work” di Robert Coles offre preziose indicazioni sulla fotografia documentaria, discutendone i concetti, le considerazioni etiche e i vari approcci. I lettori ne lodano la scrittura coinvolgente, gli esempi pratici e il modo in cui provoca la riflessione. Tuttavia, alcune critiche menzionano problemi con lo stile di scrittura di Coles e piccole imprecisioni.
Vantaggi:⬤ Contenuto coinvolgente e stimolante
⬤ offre esempi pratici
⬤ fornisce preziosi approfondimenti sulla fotografia documentaria e sull'etica
⬤ consigliato a studenti e ricercatori
⬤ erudito con narrazione poetica
⬤ informativo e piacevole.
⬤ Lo stile di scrittura può essere percepito come ripetitivo
⬤ contiene un piccolo errore di ortografia di un riferimento
⬤ alcuni lettori ritengono che manchi la chiarezza nella distinzione tra arte e artigianato
⬤ non tutti i lettori hanno finito o si sono impegnati pienamente con il materiale.
(basato su 11 recensioni dei lettori)
Doing Documentary Work
Seduto nel suo studio, William Carlos Williams rivelò una volta a Robert Coles quello che considerava il suo più grande problema nello scrivere un documentario sui suoi pazienti del New Jersey. "Quando sono lì, seduto con quelle persone, ad ascoltare e a parlare", disse a Coles, "sono parte di quella vita, e ci sono vicino anche nella mia testa.... Tornare qui, seduto vicino a questa macchina da scrivere, è diverso. Sono uno scrittore. Sono un medico che vive a Rutherford e che sta descrivendo 'un mondo altrove'". Williams ha colto la grande difficoltà della scrittura documentaria: l'abisso che separa la realtà del soggetto dal punto di vista dell'osservatore.
In questo volume stimolante, il famoso psichiatra infantile Robert Coles, autore della serie Children in Crisis premiata con il Pulitzer, offre uno sguardo penetrante sulla natura del lavoro documentario. Utilizzando i documentari di scrittori, fotografi e altri, Coles mostra come la loro prosa e le loro immagini siano influenzate dal quadro di riferimento dell'osservatore: il suo background sociale ed educativo, la sua morale personale e le sue convinzioni politiche. Discute i documentari letterari: Il ritratto minuzioso di James Agee dei fittavoli dell'epoca della Depressione, Let Us Now Praise Famous Men, e l'appassionata descrizione di George Orwell dei minatori inglesi, The Road to Wigan Pier. Come molti documentaristi, sostiene Coles, Agee e Orwell non hanno cercato di essere obiettivi, ma hanno invece elogiato i "nobili" poveri e disprezzato le classi più privilegiate (compresi loro stessi) per aver "sfruttato" questi lavoratori. Le fotografie documentarie possono essere altrettanto rivelatrici dell'osservatore. Coles analizza come fotografi famosi come Walker Evans e Dorthea Lange abbiano modificato e ritagliato le loro immagini per ottenere l'effetto desiderato. Nemmeno lo schermo della macchina fotografica poteva nascondere la presenza del fotografo. Coles illustra i suoi punti di vista anche attraverso i ritratti personali di William Carlos Williams; Robert Moses, uno dei leader dello Student Non-Violent Coordinating Committee durante gli anni Sessanta; Erik H.
Erikson, biografo del Mahatma Gandhi e di Martin Lutero, e altri. Il lavoro documentario, conclude Coles, è più una narrazione costruita dall'osservatore che un vero spaccato della realtà.
Con la crescita di popolarità di film come The Civil War di Ken Burns e il controverso documentario sulla pallacanestro Hoop Dreams, la questione di cosa sia "reale" nel lavoro documentaristico è più pressante che mai. Attraverso discussioni rivelatrici con i documentaristi e analisi approfondite del loro lavoro, integrate da drammatiche fotografie in bianco e nero di Lange ed Evans, Doing Documentary Work spingerà il lettore a riconsiderare quanto sia sottile il confine tra verità e finzione. È una risorsa preziosa per gli studenti di documentario e per chiunque sia interessato a questo importante genere.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)