Falso nazionalismo Falso internazionalismo

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Titolo originale:

False Nationalism False Internationalism

Contenuto del libro:

Questo studio è un'indagine radicalmente diversa su una delle zone più critiche - e meno comprese - del lavoro rivoluzionario: la lotta per la solidarietà tra la sinistra in una nazione oppressore e le ribellioni contro quella nazione da parte degli oppressi. In altre parole, la difficile solidarietà tra colonizzatori e sudditi coloniali. Continuata ora, forse in modo ancora più caotico, nel crepuscolo della fine del neocolonialismo imperialista. Questo lavoro esplora le questioni politiche delle classi pro-capitaliste e dell'opportunismo, dell'eurocentrismo e del privilegio coloniale dei coloni. Tra i popoli e le organizzazioni che cercano di guidare la lotta armata rivoluzionaria.

Questa storia critica tra forze radicali all'interno dell'oppressore e dell'oppresso si è svolta in modo significativo nell'impero statunitense tra la sinistra bianca e i rivoluzionari neri. Ma il libro inizia con una rassegna dei principali sforzi rivoluzionari di solidarietà e di lavoro internazionale congiunto compiuti all'inizio del XX secolo in Russia, e poi con il lungo rovesciamento della Cina capitalista neocoloniale negli anni Venti-Trenta. Inoltre, si evidenzia come la solidarietà degli Stati Uniti per la lotta antifascista nella guerra civile spagnola e per la resistenza dell'Etiopia all'invasione italiana sia stata gestita in modo tale da disinnescare e ammansire la rabbia interna dei neri nei confronti della leadership "comunista" bianca.

Il tutto prima di passare al principale campo di battaglia dello studio, le grandi ribellioni violente degli anni Sessanta nell'impero statunitense, che si sono intensificate ma sono continuate anche nei primi anni Ottanta. Questo libro è stato pubblicato nel 1985 e non era affatto destinato a un pubblico generico (è apparso solo in forma di libro in brossura per facilitare la spedizione nelle carceri). Se il suo linguaggio è duro, e l'analisi schietta e senza mezzi termini, riflettono un'epoca in cui i reverendi avevano a che fare con morti e vite fuggitive, incarcerazione di massa e distruzione di organizzazioni e comunità.