Eventi avversi gravi: Una storia non censurata dell'AIDS

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Titolo originale:

Serious Adverse Events: An Uncensored History of AIDS

Contenuto del libro:

"Farber (è) un testimone lucido e coraggioso del gioco di potere dietro la prima "scamdemia"... (Il suo) lavoro è il giornalismo al suo meglio: solido, lucido e umano, che attacca i torti che pochi osano toccare, e quindi aiuta a raddrizzarli".

--Mark Crispin Miller, autore di bestseller e professore di studi sui media alla New York University.

Il 23 aprile 1984, in una sala conferenze gremita a Washington, il segretario alla Sanità e ai Servizi Umani dichiarò: "È stata trovata la probabile causa dell'AIDS". Il giorno dopo, il termine "probabile" era caduto e il nuovo retrovirus, in seguito chiamato HIV, si era imposto per sempre nella coscienza globale come "il virus dell'AIDS".

Celia Farber, allora giovane e intrepida reporter della rivista SPIN, fu l'unica giornalista a mettere in discussione la narrazione ufficiale e a scavare nella scienza dell'AIDS. Riferì delle "prove" che venivano continuamente citate e ripetute dai funzionari sanitari e dalla stampa, della letalità dell'AZT e degli esperimenti del dottor Fauci su bambini, neonati e madri incinte. In tutto questo, il reportage di Faber fu largamente ignorato. Fu denigrata, attaccata con cattiveria e infine cancellata.

Ora, quarant'anni dopo il suo primo reportage, il libro di Farber Serious Adverse Events: An Uncensored History of AIDS viene ripubblicato con una nuova prefazione di Mark Crispin Miller, facendo ancora una volta la necessaria luce sul suo lavoro pionieristico. Più che mai attuale, questo libro è una base essenziale per comprendere il suo catastrofico seguito: COVID-19. Gli Eventi Avversi Gravi chiariscono che le tattiche impiegate all'apice dell'HIV/AIDS - la paura, la cultura dell'annullamento e la conquista "woke" della scienza, della medicina e del giornalismo - persistono ancora oggi. La risposta al COVID-19 non è nuova: è una strada ben percorsa e pericolosa nel panorama sociale.

"Un lavoro innovativo" - Bob Guccione, Jr., fondatore della rivista SPIN.