Estetica congiuntiva: La produzione culturale messicana nell'era del cambiamento climatico

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Titolo originale:

Subjunctive Aesthetics: Mexican Cultural Production in the Era of Climate Change

Contenuto del libro:

Subjunctive Aesthetics sostiene l'importanza degli approcci ecocritici nel campo degli studi messicani. Mentre gli storici dell'ambiente del Messico sono stati all'avanguardia nel mettere in primo piano il non umano come legittimo oggetto di analisi, gli studi culturali messicani stanno appena iniziando a farlo. Questa monografia si avvale di studiosi ecocritici latinoamericani affermati ed emergenti che sostengono che l'America Latina offre un importante correttivo agli approcci anglocentrici all'Antropocene, mettendo in primo piano il colonialismo e l'impero.

Gli studi indicano che i messicani sono più preoccupati per i cambiamenti climatici che per qualsiasi altra questione globale, più ansiosi per i disastri naturali che per qualsiasi altra minaccia quotidiana (compresa la criminalità) e che i tassi di suicidio sono aumentati insieme alle temperature. Questi timori hanno un fondamento nella realtà: negli ultimi vent'anni, il Messico ha emesso più di 2.000 avvisi di condizioni meteorologiche estreme legate a eventi idrometeorologici e si è classificato tra i primi dieci Paesi in termini di perdite economiche assolute causate da disastri (non) naturali. Il Messico è anche uno dei Paesi più letali al mondo per gli attivisti ambientali: solo nel 2018, ventuno difensori della terra sono stati assassinati e molti altri criminalizzati o intimiditi.

L'ansia sociale pervasiva in Messico per i cambiamenti climatici in corso e futuri si riflette nell'esplosione della produzione eco-culturale dell'ultimo decennio, un corpus di opere che non è ancora stato studiato in modo esaustivo. L'esplosione esponenziale di risposte culturali al cambiamento climatico non è limitata a un solo genere: Poeti messicani come Karen Villeda e Isabel Zapata hanno tematizzato l'estinzione, lo scrittore di fantascienza Alberto Chimal ha recentemente pubblicato una fiction distopica per giovani adulti sul clima e la performance artist Naomi Rincón Gallardo ha creato opere che contestano le tattiche omicide dell'estrattivismo.

Subjunctive Aesthetics riunisce questi artisti e altri per raccogliere una variegata costellazione di risposte culturali messicane al cambiamento climatico che indicizzano la natura multiforme di questa crisi. Carolyn Fornoff sostiene che ciò che unisce questa schiera è il modo in cui utilizza il congiuntivo - non quello che è, ma quello che sarebbe se - per sconvolgere gli attuali paradigmi di consumo energetico e immaginare un futuro planetario più giusto e sostenibile.