Esposizione del Cantico dei Cantici: Volume 6

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Titolo originale:

Exposition on the Song of Songs: Volume 6

Contenuto del libro:

Forse nessun libro è stato più centrale per la spiritualità e il misticismo medievale”, scrive Bernard McGinn, ”o più problematico per i lettori contemporanei, del Cantico dei Cantici... I persistenti atteggiamenti vittoriani verso l'opposizione tra sesso e religione trovano lo schietto linguaggio erotico del Cantico imbarazzante e persino di cattivo gusto”. Ma nel XII e all'inizio del XIII secolo, il Cantico dei Cantici era uno dei libri preferiti dai monaci cistercensi. Bernardo di Chiaravalle, Gilberto di Hoyland e Giovanni di Ford, oltre a Guglielmo di Saint Thierry, lo leggevano come un dialogo tra Cristo Sposo e l'anima umana, la Sposa.

Guglielmo di Saint Thierry iniziò a comporre il suo commento subito dopo essere entrato nell'abbazia cistercense di Signy nel 1135. Lasciatosi alle spalle una vita intensa come abate benedettino e autore di trattati teologici, si dedicò alla scrittura di meditazioni sulla Scrittura come mezzo per ascoltare la voce dell'Amato. È quindi ironico che abbia interrotto il suo commento al Cantico, per non tornarci mai più, per mettere in guardia la Chiesa di Francia dall'insegnamento di Pietro Abelardo e poi per comporre due trattati che correggono quelli che, secondo lui, erano gli errori teologici di Abelardo.

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