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Heroes of the Age, 21: Moral Fault Lines on the Afghan Frontier
Gran parte dei disordini politici che si sono verificati in Afghanistan dalla rivoluzione marxista del 1978 sono stati attribuiti alla disputa tra i marxisti di orientamento sovietico e gli estremisti religiosi ispirati ai marchi egiziani e pakistani dell'Islam "fondamentalista". In un significativo allontanamento da questa visione, David B.
Edwards sostiene che, sebbene il marxismo e l'Islam radicale abbiano indubbiamente giocato un ruolo significativo nel conflitto, i problemi dell'Afghanistan non derivano tanto dalle forze straniere e dalle divisioni ideologiche tra i gruppi quanto dall'incoerenza morale dell'Afghanistan stesso. Alla ricerca delle radici storiche e culturali del conflitto, Edwards esamina le vite di tre figure significative della fine del XIX secolo: un khan tribale, un santo musulmano e un principe che divenne re dello Stato appena creato. Egli esplora le ambiguità e le contraddizioni di queste vite e delle storie che le circondano, sostenendo che i valori in conflitto all'interno di uno Stato creato artificialmente sono alla base dell'attuale instabilità dell'Afghanistan.
Partendo da queste basi, Edwards esamina le narrazioni contrastanti di una rivolta tribale contro il Raj britannico scoppiata nell'estate del 1897. Attraverso l'analisi dei resoconti coloniali e dei nativi, Edwards indaga il ruolo del santo in questo conflitto, il suo rapporto con lo Stato afghano e con i gruppi tribali che lo seguirono, e la questione più ampia di come l'Islam funzioni tradizionalmente come quadro di associazione politica nella società di frontiera.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)