Elogio di Re Filippo

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Titolo originale:

Eulogy on King Philip

Contenuto del libro:

Nel cuore della Nuova Inghilterra, alle porte dei padri fondatori Pellegrini, William Apess pronunciò questo elogio in onore del loro più grande nemico, Metacomet dei Wampanoag, noto come Re Filippo, che guidò una coalizione di nativi che arrivò quasi a distruggere l'intera impresa coloniale inglese nel 1675-76. Nel 1836, centosessant'anni dopo, Apess scelse di riesaminare le circostanze della vita e della morte di Re Filippo e lo giudicò pari o addirittura superiore a Washington in quanto ad amore per la patria, abilità militare e onore personale.

Mentre riscatta la memoria di Filippo come martire del suo popolo, Apes coglie l'occasione per incriminare i bianchi cristiani americani per le false promesse, i trattati non rispettati, gli omicidi, la schiavitù e le altre oppressioni inflitte agli abitanti nativi dagli invasori europei. "Noi diciamo, quindi, che ogni uomo di colore si avvolga nel lutto, perché il 22 dicembre e il 4 luglio sono giorni di lutto e non di gioia.... le preghiere, le prediche e gli esempi di quei pretesi pii, sono stati il fondamento di tutta la schiavitù e la degradazione nelle colonie americane, nei confronti della gente di colore".

Apess' fu una voce coraggiosa in mezzo ai pregiudizi e alle politiche di rimozione degli indiani dominanti negli Stati Uniti. Il suo elogio è un primo grido di un autore nativo per l'equità, il riconoscimento, l'umanità comune e la riconciliazione: "Io e voi dobbiamo rallegrarci di non dover rispondere dei crimini dei nostri padri, né di doverli addebitare l'uno all'altro".