Dove sono le cose

Titolo originale:

Where Things Are

Contenuto del libro:

Where Things Are, la prima raccolta di poesie di Joan Gibb Engel, oscilla tra il presente e il ricordo - nelle parole della stessa poetessa, “gli amati morti tengono compagnia ai vivi”.

Le “cose” includono oggetti quotidiani ed eterni - un accumulo di utensili da cucina e le ricche vite di ex famiglie di pescatori; piante, persone e luoghi che hanno un significato eterno ma sono visibili solo nel ricordo. Con una visione stereoscopica, il poeta racconta l'invecchiamento, la malattia, la separazione, la morte e i cambiamenti sociali, affermando “la bellezza, l'arte e la verità tra le meraviglie della vita”.

Engel riflette sulla rovina delle antiche culture: “le storie raccontate al chiaro di luna non si raccontano più” e la natura mutata delle città: “il ritmo degli ambulanti: ora sono decantatori”. Apprezza la compagnia dei bambini, come quando lei e una nipote raccolgono i mirtilli, e celebra le “appartenenze di una vita” tra persone non più in vita. Il passato è sia un confessionale di “linee di trappola insanguinate” che “la musica sacra dei nostri antenati”, mentre il presente è sia “cadere come mosche” che sentire di nuovo “il chiaro fischio degli uccelli”.

Nelle parole del poeta Randall R. Freisinger, le poesie di Engel “offrono una profondità di visione in un momento in cui ne abbiamo tanto bisogno”.