Wildlife Documentaries in Southern Africa
Questo studio analizza il motivo per cui il Parco Kruger ha faticato a diventare un luogo di punta per il cinema naturalistico e poi, paradossalmente, in un momento in cui il Sudafrica è stato sottoposto a una crescente pressione politica e militare, il cinema naturalistico è decollato con grande successo. Un altro paradosso è che la crescita del cinema naturalistico è andata di pari passo con la crescita della caccia alla fauna selvatica in Africa meridionale.
Lo studio si avvale della teoria dell'attore-rete per esaminare la complessa interazione tra i registi locali, i committenti internazionali come Mike Rosenberg, le emittenti internazionali e gli animali coinvolti. Lo studio sostiene che i registi dell'Africa meridionale sono stati spesso in grado di puntare con successo sia al mercato europeo che a quello nordamericano e sottolinea i modi in cui le innovazioni provenienti dall'Africa meridionale hanno influenzato le tendenze radiotelevisive a livello internazionale, in particolare per quanto riguarda l'allontanamento dall'etica e dallo stile della BBC britannica.
La relazione si conclude con un esame di Africam e WildEarth e della visione del fondatore Graham Wallington sul futuro del documentario naturalistico.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)