Difendere la rivoluzione è difendere la cultura: La politica culturale della rivoluzione cubana

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Titolo originale:

To Defend the Revolution Is to Defend Culture: The Cultural Policy of the Cuban Revolution

Contenuto del libro:

Basato su un'accurata ricerca, Difendere la rivoluzione è difendere la cultura rivisita le circostanze che hanno portato ad abbracciare le arti nel cuore della Rivoluzione cubana. Presentando i principali protagonisti del dibattito, questa storia inedita segue i colpi di scena e le polemiche che si sono susseguite nell'atmosfera volatile degli anni Sessanta e Settanta.

Il quadro che emerge è quello di una lotta per il predominio tra approcci di derivazione sovietica e una risposta unicamente cubana alle arti sotto il socialismo. Quest'ultima tendenza, che alla fine ha avuto la meglio, si basava sui principi dell'umanesimo marxista. In quanto tale, questo libro mette in primo piano le concezioni emancipatrici della cultura.

Il libro prende il titolo da uno slogan - ideato da artisti e scrittori in una riunione dell'ottobre 1960 e adottato dal Primo Congresso Nazionale degli Scrittori e degli Artisti nell'agosto successivo - che intendeva sottolineare l'importanza intrinseca della cultura per la Rivoluzione. Partendo dalle concezioni popolari di formazione della politica cubana dall'alto verso il basso, questo libro stabilisce lo stretto coinvolgimento del popolo cubano nei processi culturali e il contributo degli artisti e degli scrittori cubani alla politica e alla prassi della Rivoluzione.

Ampio spazio è dedicato a discussioni che rimangono estremamente pertinenti per chi opera nel campo culturale, come il rapporto tra arte e ideologia, impegno e autonomia, forma e contenuto. Mentre il mondo capitalista fatica ad articolare il valore delle arti in termini diversi da quelli economici, questo libro ci offre un modo completamente diverso di pensare alla cultura e alle politiche che la sottendono.