Punteggio:
Il libro di memorie di Erin Pizzey è apprezzato per la sua perspicace esplorazione della violenza familiare, in particolare attraverso la lente della sua esperienza di pioniera nella creazione del primo rifugio per donne. Il libro sottolinea la necessità di un'inclusione di genere nell'affrontare la violenza domestica, sfida le narrazioni femministe e mette in evidenza l'approccio compassionevole di Pizzey nei confronti delle vittime, sia donne che uomini.
Vantaggi:⬤ Lettura essenziale per chi è interessato alla violenza familiare e alla sua storia.
⬤ Fornisce una prospettiva unica sulla fondazione del primo rifugio per donne.
⬤ Evidenzia l'importanza di riconoscere le vittime maschili della violenza domestica.
⬤ Pizzey è ritratta come una compassionevole e intelligente sostenitrice dell'uguaglianza.
⬤ Il libro è descritto come coinvolgente, stimolante e ben scritto.
⬤ I critici delle opinioni di Pizzey potrebbero vedere il suo approccio come controverso o respingerlo a causa del suo allontanamento dall'ideologia femminista tradizionale.
⬤ Alcuni lettori potrebbero trovare eccessivamente critica la rappresentazione del femminismo nel libro di memorie.
⬤ Si accenna alla difficoltà di pubblicare il libro, indicando potenziali pregiudizi o controversie sui suoi temi.
(basato su 18 recensioni dei lettori)
This Way to the Revolution: A Memoir
La prima biografia completa di una figura internazionale, recentemente balzata agli onori della cronaca per il successo nella causa per diffamazione contro Andrew Marry, che l'aveva descritta come una terrorista in "The Making of Modern Britain".
"Famosa a livello internazionale per aver fondato uno dei primi rifugi femminili del mondo moderno, Erin Pizzey è un'attivista controversa ma molto rispettata, con nemici a destra e a sinistra, una figura pionieristica nel vortice della politica degli anni Settanta e una testimone chiave dell'epoca. Qui, per la prima volta, racconta la sua storia in modo completo. Figlia di un diplomatico, Erin Pizzey è nata in Cina nel 1939. Una delle sue esperienze formative è stata quella di vedere i genitori e il fratello messi agli arresti domiciliari dai maoisti nel 1949. Questo le ha instillato l'odio per i regimi totalitari e per un breve periodo ha lavorato per l'MI6 a Hong Kong. Una volta trasferitasi nel Regno Unito, Pizzey fu presto travolta dal radicalismo degli anni Sessanta e dai primi giorni del nascente Movimento di Liberazione della Donna. L'apertura di un piccolo centro comunitario per donne maltrattate a Chiswick, nel 1971, portò Pizzey in prima linea in quella che stava diventando una questione nazionale, in un'epoca in cui le femministe erano ancora trattate con ostilità e derisione dalle figure di destra, ma anche quando i radicali di sinistra disprezzavano chiunque, come Pizzey, anteponesse l'umanità all'ideologia.
A metà degli anni Settanta, Pizzey si ritrovò sotto la minaccia di bombe e picchettata dalle femministe per aver permesso agli uomini di lavorare nei rifugi: questo la portò a un lungo esilio dal Regno Unito, dove continuò le sue attività e ottenne un riconoscimento internazionale, reinventandosi anche come scrittrice di best-seller. La vita e i processi di Erin Pizzey sono stati unici; la sua è una storia avvincente, fondamentale per comprendere un'epoca più rivoluzionaria e questioni scottanti che risuonano ancora oggi.
© Book1 Group - tutti i diritti riservati.
Il contenuto di questo sito non può essere copiato o utilizzato, né in parte né per intero, senza il permesso scritto del proprietario.
Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)