Democrazia multilingue: Svizzera e oltre

Titolo originale:

Multilingual Democracy: Switzerland and Beyond

Contenuto del libro:

La maggior parte degli esperti di società divise e di progettazione istituzionale concorda sul fatto che è più difficile stabilire e mantenere una democrazia stabile e funzionante in un Paese con più lingue e sfere pubbliche linguisticamente frammentate che in Paesi più omogenei. Paesi multilingue come il Canada e il Belgio hanno incontrato notevoli difficoltà negli ultimi decenni (si veda il quasi riuscito referendum del 1995 sulla sovranità del Quebec o lo stallo istituzionale e l'ascesa del nazionalismo fiammingo in Belgio a partire dagli anni Settanta).

Anche negli Stati Uniti la sfida del multilinguismo è in aumento, visto il numero sempre crescente di ispanofoni che non parlano correntemente l'inglese e l'emergere di media esclusivamente spagnoli in alcune zone del Paese. Le prospettive che l'UE diventi una democrazia vitale sono ancora più tormentate dal multilinguismo, considerando che ha 24 lingue ufficiali e nessuna lingua franca. Anche la Svizzera, tuttavia, è un Paese multilingue senza lingua franca, frammentato in 26 cantoni in gran parte monolingui e quattro sfere pubbliche linguisticamente distinte (tedesco, francese, italiano, romancio).

Eppure è ampiamente considerata una delle democrazie più stabili e di successo del mondo contemporaneo. Questo libro offre una spiegazione istituzionale diversa che spiega il successo della democrazia multilingue svizzera.

L'autore sostiene che nella letteratura tradizionale importanti istituzioni svizzere - in particolare la democrazia diretta, il Parlamento e l'esecutivo federale - non sono state adeguatamente comprese. Sono state etichettate come “consociative”, mentre in realtà sono il prodotto di meccanismi istituzionali rivali e centripeti.