Dedicare la musica, 1785-1850

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Titolo originale:

Dedicating Music, 1785-1850

Contenuto del libro:

Uno studio sincronico che evidenzia l'importanza della confezione stampata, piuttosto che delle note sulla pagina, nel complesso rapporto tra compositori, editori e consumatori di musica.

Perché dedicare musica? Che cosa significavano le dediche per i lettori e gli autori, soprattutto dopo il 1785, quando un numero maggiore di opere veniva offerto a compositori e mecenati? Prendendo spunto dalla storia del libro e dalla teoria sociologica, Dedicating Music, 1785-1850 è uno studio su larga scala dei modelli di dedica. Emily H. Green sostiene che i tipi di offerte stampate tra la fine del XVIII e la metà del XIX secolo riflettono un panorama finanziario ed estetico in evoluzione, in cui il mecenatismo stava diminuendo e l'arte indipendente stava aumentando. Le dediche etichettano la musica scritta come un dono e offrono ai compositori un'opportunità di autopromozione. Esse contribuirono anche a un nuovo tipo di branding della musica, comunicando le amicizie e le fedeltà artistiche dei compositori.

Dedicating Music prende in considerazione le dediche pubblicate a stampa tra il 1785 e il 1850 in una serie di corpora sovrapposti: offerte a coetanei (come i quartetti per archi di Mozart dedicati a Haydn); a mecenati (come i quartetti per archi di Ignaz Pleyel per il conte Erddy); ad amici (come le offerte di Ferdinand Ries per Beethoven); e dediche pubblicate dagli editori (come la canzone di Beethoven "In questa tomba oscura", inclusa nella raccolta dell'editore Tranquillo Mollo offerta al principe Lobkowitz). Il risultato è uno studio sincronico che mette in evidenza l'importanza della confezione stampata, piuttosto che delle note sulla pagina, per il complesso rapporto tra compositori, editori e consumatori di musica.

EMILY H. GREEN è professore assistente di musica alla George Mason University.

La University of Rochester Press è grata per il generoso sostegno del Claire and Barry Brook Endowment dell'American Musicological Society e dell'AMS 75 PAYS Endowment dell'American Musicological Society, entrambi finanziati in parte dal National Endowment for the Humanities e dalla Andrew W. Mellon Foundation.