Deathlife: l'hip hop e le narrazioni tanatologiche della blackness

Titolo originale:

Deathlife: Hip Hop and Thanatological Narrations of Blackness

Contenuto del libro:

In Deathlife, Anthony B. Pinn analizza l'hip hop per esplorare come la Blackness serva da cornice per definire e guidare il rapporto tra vita e morte negli Stati Uniti.

Pinn sostiene che la supremazia bianca e il privilegio bianco operano sulla base del diritto di distinguere la morte dalla vita. Questa distinzione è prodotta e mantenuta attraverso la costruzione della Blackness come morte-vita. Rifacendosi all'afropessimismo e al moralismo nero, Pinn teorizza la morte-vita come una tecnologia della bianchezza che proietta le ansie dei bianchi sulla fine delle loro vite sull'altro nero.

Esaminando la musica di Jay-Z, Kendrick Lamar, Tyler, the Creator e altri, Pinn mostra come l'hip hop configuri l'interconnessione e la dipendenza tra morte e vita in modo tale che morte e vita diventino indistinguibili. In questo modo, Pinn dimostra che l'hip hop presenta un'alternativa alla morte-vita che sfida le definizioni suprematiste bianche della Blackness e, più in generale, dell'anti-Blackness.