Dai flauti delle nostre ossa: Poesie

Titolo originale:

From the Flutes of Our Bones: Poems

Contenuto del libro:

Nella sua nuova raccolta, Mary Moore Easter apre le porte a mondi neri - terra natale per alcuni, meno familiare per altri - adattando il suo registro allo stato d'animo e al soggetto in questione. In alcune poesie reagisce con furia al sistema politico americano, mentre in altre riflette sulla ricchezza del suo patrimonio e descrive episodi di una vita costellata da perdite personali e sostenuta dal rinnovamento dell'amore. Che l'umore sia pensoso, esuberante o indignato, le poesie di Easter ci offrono scorci della cultura nera abbelliti da un occhio nuovo, che sostituisce gli stereotipi del tempo con l'esperienza vissuta, l'arguzia e il mestiere.

In una poesia descrive il piacere di suo padre nel pronunciare le sillabe del Middle English di Chaucer; in un'altra, con un tono completamente diverso, si immagina di guidare attraverso lo stato della Virginia con le recenti vittime di crimini razzisti al suo fianco e sul sedile posteriore. Ci sono poesie d'amore e poesie di rabbia rivolte a colleghi condiscendenti. La musica rimbomba costantemente attraverso le pagine che sfrigolano con la durezza della sua esistenza limitata dal punto di vista razziale, stabilendo una matrice ricca e bella di emozioni.

Il poeta Jericho Brown osserva che le poesie viaggiano, danzano e si pavoneggiano da Richmond, Virginia, alla Sierra Leone e ritorno, mentre Patricia Smith descrive la raccolta come una complessa mappa stradale della memoria e della tradizione nera.