Da prigionieri a consoli: Tre marinai in Barberia e la loro creazione di sé attraverso la prima Repubblica americana, 1770-1840

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Da prigionieri a consoli: Tre marinai in Barberia e la loro creazione di sé attraverso la prima Repubblica americana, 1770-1840 (Brett Goodin)

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Titolo originale:

From Captives to Consuls: Three Sailors in Barbary and Their Self-Making Across the Early American Republic, 1770-1840

Contenuto del libro:

Come tre marinai americani bianchi e non elitari trasformarono le loro esperienze di prigionia in diverse opportunità di carriera - e influenzarono lo sviluppo fisico, commerciale, ideologico e diplomatico dell'America.

Vincitore del John Lyman Book Award della North American Society for Oceanic History.

Dal 1784 al 1815, centinaia di marinai americani furono tenuti come “schiavi bianchi” negli Stati barbareschi del Nord Africa. In From Captives to Consuls (Da prigionieri a consoli), Brett Goodin ripercorre vividamente le vite di tre di questi uomini - Richard O'Brien, James Cathcart e James Riley - dalla costa atlantica durante la Rivoluzione americana al Nord Africa, da Filadelfia ai territori della Louisiana e infine alla frontiera occidentale. Questa prima biografia accademica dei prigionieri americani in Barberia passa al setaccio i loro curatissimi scritti per rivelare come individui comuni in circostanze straordinarie potessero destreggiarsi e contribuire alla costruzione della nazione nell'America primitiva, promuovendo al contempo i propri interessi.

I tre soggetti di questa biografia collettiva hanno riflesso e contribuito a perfezionare i concetti americani in evoluzione di libertà, identità, razza, mascolinità e nazione. Più volte, rivela Goodin, O'Brien, Cathcart e Riley trovarono opportunità nelle loro avversità. Hanno trovato diversi vantaggi prima nella Rivoluzione come corsari, poi in prigionia, scrivendo racconti di prigionia di successo e inquadrando con successo il loro calvario come una qualifica per un ambito impiego governativo. Hanno persino usato la loro modesta fama di ex prigionieri per diventare diplomatici, essere eletti nelle legislature statali e controllare le espansioni territoriali della nazione nel Sud e nell'Ovest. Il loro successo nel perseguire le opportunità offerte dall'impero americano in espansione, sostiene Goodin, costituisce ciò che egli chiama “la mano invisibile della costruzione della nazione americana”.

Goodin mostra come questi uomini comuni, privi del genio di Benjamin Franklin o Alexander Hamilton, dipendessero dalla pura fortuna e dalla capacità di adattamento nella ricerca dell'indipendenza finanziaria e del riconoscimento pubblico. Attingendo a collezioni d'archivio, giornali, corrispondenza privata e documenti governativi, From Captives to Consuls getta nuova luce sull'importanza degli individui comuni nel guidare le prime idee americane sulla scienza, sulle relazioni internazionali e su cosa significasse essere un self-made man.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9781421438979
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Rilegatura:Copertina rigida
Anno di pubblicazione:2020
Numero di pagine:224

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)