Punteggio:
Il libro offre una prospettiva accademica sull'identità grassa e sulle implicazioni sociali dell'obesità, cercando di suscitare riflessioni e ispirare azioni. Mentre alcuni lettori lo trovano avvincente e perspicace, altri lo criticano per essere arido e difficile da leggere.
Vantaggi:Ben scritto, accademicamente rigoroso, fornisce una prospettiva unica sull'identità grassa, fa riflettere, ispira la contemplazione e dà forza ai lettori in cerca di sostanza.
Svantaggi:Secco e difficile da leggere, manca di umorismo e leggerezza, non adatto a chi cerca una lettura informale o edificante, a volte opprimente nel suo discorso accademico.
(basato su 4 recensioni dei lettori)
Revolting Bodies?: The Struggle to Redefine Fat Identity
Viste come malsane e poco attraenti, le persone grasse sono ampiamente rappresentate nella cultura popolare e nelle interazioni interpersonali come rivoltanti, come agenti di ripugnanza e disgusto. Tuttavia, se pensiamo al "rivoltarsi" in modo diverso, sostiene Kathleen LeBesco, possiamo riconoscere la grassezza non solo come uno stato estetico o una condizione medica, ma anche come una condizione politica. Se pensiamo alla rivolta in termini di rovesciamento dell'autorità, di ribellione, di protesta e di rifiuto, allora la corpulenza assume un peso del tutto nuovo come pratica culturale sovversiva che mette in discussione le nozioni ricevute su salute, bellezza e natura.
Revolting Bodies esamina una serie di siti di lotta sul significato culturale della grassezza. Il libro si basa su studi sulla politica dell'identità, sulla costruzione sociale della bellezza e sulla sovversione delle idee mediche egemoniche sui pericoli della grassezza. Spiega come la ridefinizione delle identità grasse sia stata intrapresa da persone che sfidano le concezioni convenzionali di natura, salute e bellezza e, così facendo, alterano le loro relazioni individuali e collettive con il potere.
LeBesco esplora come il portatore di un corpo grasso sia marcato come un cittadino fallito, in quanto i suoi poteri come lavoratore, acquirente e soggetto sessualmente "desiderabile" sono messi in discussione. Allo stesso tempo, l'autrice mette in evidenza la moda grassa, le relazioni tra politiche e attivismo per le persone grasse, queer e disabili e le comunità online come opportunità per trasformare questi stereotipi peggiorativi della grassezza. La sua discussione sulle ramificazioni a lungo termine della negazione dell'agency corporea - in effetti, lasciando che il determinismo biologico dilaghi - ha implicazioni non solo per la nostra comprensione della grassezza, ma anche per la futura pratica politica.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)