Conversazioni con Stanley Kunitz

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Titolo originale:

Conversations with Stanley Kunitz

Contenuto del libro:

"Ancora una volta supera la folla, supera se stesso, il vecchio ferro portato al calore bianco della semplicità". Così disse Robert Lowell della poesia di Stanley Kunitz (1905-2006) e della sua evoluzione artistica.

Le interviste e le conversazioni contenute in questo volume sono tratte da quattro decenni di onorata carriera di Kunitz. Esse riguardano i motivi estetici della sua poesia, le radici del suo lavoro, le sue amicizie nelle arti sorelle della pittura e della scultura, le sue interazioni con Lowell e Theodore Roethke e i suoi commenti su una serie di poeti: John Keats, Walt Whitman, Randall Jarrell, Wallace Stevens e Anna Akhmatova. Kunitz è emerso da una cittadina industriale di medie dimensioni nel Massachusetts centrale, sopravvivendo a una tragedia familiare e a un senso di isolamento e solitudine personali, per diventare un eloquente portavoce della poesia e del potere dell'immaginazione umana.

Kunitz ha commentato: "Se vogliamo sapere come ci si sentiva ad essere vivi in un dato momento della lunga odissea della razza, è alla poesia che dobbiamo rivolgerci". La sua stessa odissea dalla "solitudine metafisica" al senso di comunità con i colleghi scrittori e artisti - costruendo istituzioni come la Poets House e il Fine Arts Work Center di Provincetown, Massachusetts - è sempre presente in queste interviste.