Conversazioni con Saul Bellow su questioni esoterico-spirituali: Ricordi di un editore

Titolo originale:

Conversations with Saul Bellow on Esoteric-Spiritual Matters: A Publisher's Recollections

Contenuto del libro:

Nel 1975 Saul Bellow pubblica il suo ottavo romanzo, Il dono di Humboldt, in cui il protagonista si occupa, tra l'altro, degli insegnamenti di Rudolf Steiner. Sebbene il romanzo abbia avuto un successo immediato e abbia vinto il Premio Pulitzer, portando Bellow a ricevere il Premio Nobel per la Letteratura nel 1976, la presenza non palese dell'Antroposofia di Rudolf Steiner in un'opera di così evidente importanza culturale ha suscitato e suscita tuttora perplessità in molti commentatori. Una frase di una recensione contemporanea del romanzo è tipica: “Non mi è chiaro se la devozione di Charlie per l'antroposofia di Steiner sia una delle battute più oscure del signor Bellow o se sia intesa seriamente”.

I lettori con una conoscenza più che superficiale dell'opera di Steiner, tuttavia, riconobbero immediatamente che dietro l'abile rappresentazione di Charlie Citrine da parte di Bellow si nascondeva un autentico sforzo di venire a contatto con l'antroposofia in modo imparziale.

Stephen Usher, che in seguito divenne direttore della Anthroposophic Press (ora SteinerBooks), era uno di questi lettori. Questo libro offre un resoconto personale delle conversazioni e della corrispondenza che seguirono il loro incontro grazie a una conoscenza comune, e include la prefazione che Saul Bellow scrisse allora per il libro di conferenze di Rudolf Steiner, I confini della scienza naturale.