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Counterheritage: Critical Perspectives on Heritage Conservation in Asia
L'affermazione che la pratica del patrimonio in Asia è eurocentrica può essere fondata, ma l'idea che le popolazioni locali in Asia debbano essere educate dagli operatori del patrimonio e dai governi per conservare correttamente il loro patrimonio distrae dalla responsabilità di educare se stessi sulle credenze e sulle pratiche popolari locali che costituiscono la base dell'impegno della maggior parte delle persone con il passato materiale. Scritto da un archeologo che da tempo ha un piede nel campo della pratica del patrimonio e un altro nel campo accademico dell'archeologia e degli studi sul patrimonio, Counterheritage è allo stesso tempo una critica schietta dell'attuale pratica del patrimonio nell'arena asiatica e un contributo a questo progetto di autoeducazione.
La religione popolare in Asia - tra cui il buddismo e l'islam popolare, il cattolicesimo popolare e i culti delle divinità cinesi - ha un bacino d'utenza che rappresenta la maggioranza della popolazione asiatica, il che rende la sua esclusione dai processi di conservazione del patrimonio una questione di giustizia sociale, ma più pragmaticamente spiega perché molti programmi di conservazione del patrimonio non riescono a ottenere una trazione locale. Questo libro descrive come i principi della religione popolare influenzino le pratiche di costruzione e ristrutturazione e descrive come i tentativi modernisti di sopprimere la religione popolare in Asia all'inizio e alla metà del XX secolo abbiano avuto un impatto sul "patrimonio" religioso. L'autore Denis Byrne sostiene che la campagna degli archeologi e dei professionisti del patrimonio contro il collezionismo privato e il "saccheggio" delle antichità in Asia ignora in larga misura i regimi di valore che il discorso sul patrimonio ha contribuito a erigere e nei quali si inseriscono i collezionisti e gli scavatori locali. Concentrandosi su Filippine, Thailandia e Taiwan, ma facendo riferimento anche alla Cina e ad altre parti del Sud-est asiatico, vengono forniti ritratti riccamente dettagliati del modo in cui le persone vivono con le "cose vecchie" e ne sono influenzate. I racconti del lavoro sul campo dell'autore si intrecciano con argomentazioni costruite sulla base di un'ampia e penetrante lettura della letteratura storica e antropologica.
La posizione critica incarnata dal titolo "contro-eredità" è bilanciata dall'ottimismo della visione del libro di una diversa pratica del patrimonio, che sostiene una visione degli oggetti del patrimonio come cose vibranti, agili e inserite nella pratica sociale, piuttosto che come superfici inerti e passive soggette alla conservazione.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)