Contrabbandieri, pirati e patrioti: Il libero scambio nell'età della rivoluzione

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Contrabbandieri, pirati e patrioti: Il libero scambio nell'età della rivoluzione (Tyson Reeder)

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Titolo originale:

Smugglers, Pirates, and Patriots: Free Trade in the Age of Revolution

Contenuto del libro:

Dopo essere usciti vittoriosi dalla rivoluzione contro l'Impero britannico, molti nordamericani associarono la libertà commerciale all'indipendenza e al repubblicanesimo. Ottimisti nei confronti dei movimenti di liberazione che stavano attraversando l'America Latina, erano particolarmente desiderosi di distruggere l'Impero portoghese.

Anticipando l'instaurazione di una repubblica brasiliana che, secondo loro, avrebbe dato loro la preferenza commerciale, miravano a favorire l'indipendenza brasiliana attraverso il contrabbando, il saccheggio e la rivoluzione. A differenza della reazione dell'Impero britannico alla Rivoluzione americana, i funzionari di Lisbona liberalizzarono il commercio imperiale quando il fervore rivoluzionario minacciò l'Impero portoghese negli anni 1780 e 1790. Nel 1808, per salvare l'impero dall'esercito di Napoleone, la corte portoghese si trasferì a Rio de Janeiro e aprì i porti brasiliani al commercio estero.

Nel 1822, anno in cui il Brasile dichiarò l'indipendenza, era diventato il centro indiscusso del commercio statunitense con l'Impero portoghese. Tuttavia, a quel punto, i brasiliani tendevano ad associare un commercio più libero al consolidamento del potere monarchico e della forza imperiale e, alla fine degli anni Venti del XIX secolo, era chiaro che i brasiliani avrebbero mantenuto una monarchia nonostante l'indipendenza.

Contrabbandieri, pirati e patrioti delinea le differenze tra l'impero britannico e quello portoghese alle prese con il tumulto rivoluzionario. Rivela come queste differenze abbiano portato a turbolenti scambi transnazionali tra gli Stati Uniti e il Brasile, quando mercanti, contrabbandieri, funzionari disonesti, mercanti di schiavi e pirati cercavano di commerciare al di fuori dei confini legali.

Tyson Reeder sostiene che, sebbene i commercianti statunitensi avessero avviato il loro commercio con il Brasile convinti di potersi assicurare partner commerciali repubblicani, furono invece costretti a conciliare la loro visione delle Americhe come rifugio per le repubbliche con la realtà di una monarchia residente nell'emisfero. L'autore dimostra che, al tramonto dell'Età della Rivoluzione, il Brasile e gli Stati Uniti divennero potenze schiaviste piuttosto che repubbliche.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9780812251388
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Rilegatura:Copertina rigida
Anno di pubblicazione:2019
Numero di pagine:368

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)