Coniglio (non) redento: Il dramma della fede nella narrativa di John Updikeos

Coniglio (non) redento: Il dramma della fede nella narrativa di John Updikeos (J. Bailey Peter)

Titolo originale:

Rabbit (Un)Redeemed: The Drama of Belief in John Updikeos Fiction

Contenuto del libro:

Rabbit (Un)Redeemed: The Drama of Belief in John Updikes Fiction offre una lettura selettiva dell'opera di questo prolifico autore, concentrandosi sulla rioccupazione della carriera di Updike con i temi della fede e del dubbio. Nella lettura di Baileys, al centro dell'opera di Updike c'è la tensione tra l'affermazione della continuazione del "vino inebriante della consolazione religiosa" e l'ansia crescente che il meglio che l'umanità possa sperare sia "il desolante cibo di una maggiore resistenza".

Concentrandosi su un trio di storie di Olinger, la tetralogia Rabbit Angstrom, In the beauty of the Lilies e Rabbit Remembered, Bailey individua la situazione dialettica al centro della carriera letteraria di Updike nel suo senso conflittuale di se stesso come romanziere cristiano e realista howellsiano. Lo studio tematico di Bailey rivela una componente stilistica sostanziale nel dilemma delle convinzioni di Updike. Pertanto, un obiettivo significativo di questo studio consiste nell'illuminare il conflitto dell'autore tra la creazione di una mimesi ispirata all'escatologia, che riflette un "occhio conoscente" dietro le apparenze della realtà, o l'accontentarsi di un realismo basato sulla storia che, alla maniera howellsiana, non può fare nulla di più spiritualmente significativo che registrare (e quindi preservare letteralmente) ciò che è e che un giorno non sarà più.

Bailey sostiene che Rabbit Angstrom è la creazione narrativa più significativa di Updike, perché i suoi impulsi verso lo scetticismo religioso sono così inadeguatamente posseduti dagli ammortizzatori intellettuali e letterari che forniscono a Updike e ad alcuni dei suoi altri protagonisti forme temporanee di conforto o compensazione. Il crescente scetticismo di Rabbit, secondo cui "la bontà si trova all'interno, non c'è nulla all'esterno", trova un corollario nell'evoluzione delineata nell'opera di Updike, che la trasforma dal "canto di gioia" nell'affermazione della creazione che il narratore di "The Blessed Man of Boston" David Kern invoca, alla ricostruzione cronologica della storia come tentativo di compensazione per la rinuncia a credere nel significato spirituale del tempo in In the Beauty of th.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9781611472998
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Rilegatura:Copertina morbida
Anno di pubblicazione:2006
Numero di pagine:295

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)