Competizione, equità e uguaglianza nello sport e nella società

Titolo originale:

Competition, Fairness and Equality in Sport and Society

Contenuto del libro:

La competizione è un fatto fondamentale della vita. Gli organismi viventi hanno bisogno di risorse.

Quando le risorse sono limitate, combattono per averle. È un fatto naturale. La vita nel mondo moderno, basata sulla razionalità, sull'ingegno e sulle capacità di cooperazione, rende facile dimenticare questa verità di base e credere che non si applichi più a noi esseri umani.

Gli sviluppi nel mondo occidentale dall'inizio del millennio sembrano confermare questa percezione. I progressi compiuti nel corso del XX secolo in materia di uguaglianza di genere e di diritti delle minoranze sono stati seguiti da programmi impegnati a garantire a tutti la parità di accesso alle istituzioni, alle strutture e alle opportunità di successo nella vita.

L'agenda dell'uguaglianza è stata spinta ulteriormente verso l'equità da iniziative volte a compensare le ingiustizie commesse in passato. Si può essere tentati di interpretare questi sviluppi come la conseguenza di un processo di civilizzazione che ha sottomesso la natura competitiva degli esseri umani a favore di una maggiore empatia e sensibilità morale. Competizione, equità e uguaglianza nello sport e nella società mira a dimostrare che questa interpretazione è sbagliata.

Basandosi sul funzionamento dello sport d'élite, sostiene che l'agenda dell'equità e dell'uguaglianza, anziché essere la manifestazione di un ammorbidimento della natura umana, è essenzialmente guidata dagli stessi impulsi competitivi innati. Ciò che è cambiato è che, una volta soddisfatti i bisogni materiali di base per la sopravvivenza, come avviene nel mondo sviluppato, le persone continuano a competere in altre arene nel tentativo di migliorare la propria posizione nelle gerarchie umane e di ottenere status e riconoscimento.