Come vivere alla fine del mondo: Teoria, arte e politica per l'Antropocene

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Titolo originale:

How to Live at the End of the World: Theory, Art, and Politics for the Anthropocene

Contenuto del libro:

Valutando l'alba dell'era dell'Antropocene, un poeta e filosofo si chiede: Come vivremo alla fine del mondo?.

La fine dell'era dell'Olocene non è segnata solo dallo scioglimento dei ghiacciai o da siccità epiche, ma dalla scomparsa quasi universale dell'impresa sociale condivisa: la classe dirigente costruisce muri e navette lunari, mentre il resto di noi deve fare i conti con l'atrofia dell'integrità istituzionale e la totale abdicazione a fornire un riparo anche minimo dal disastro incombente.

L'ironia dell'era dell'Antropocene è che, in una cultura neoliberista dell'io, ci sta costringendo a considerarci di nuovo una collettività. Per coloro che non sono abbastanza ricchi da poter fondare una colonia su Marte o isolarsi dal mondo, l'Antropocene pone fine alla fantasia del puro individualismo e dell'assenza di mondo una volta per tutte. Introduce un senso profondo del tempo e degli eventi dopo la cosiddetta "fine della storia" e un approccio completamente nuovo alla solidarietà.

How to Live at the End of the World è un'esplorazione speranzosa di come potremmo ereditare il nome "Antropocene", rinarrarlo e rivedere il nostro modo di vivere o di pensare in vista di esso. Nel suo libro sul tempo, l'arte e la politica in un'epoca di crescenti cambiamenti climatici, Holloway riprende le domande difficili e senza risposta del recente lavoro di Donna Haraway, Kathryn Yusoff, Bruno Latour, Dipesh Chakrabarty e Isabelle Stengers, tracciando un percorso verso una forma radicale di democrazia - una zoocrazia, o un governo di tutti i viventi.