Carnevali oscuri: L'orrore moderno e le origini dell'impero americano

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Titolo originale:

Dark Carnivals: Modern Horror and the Origins of American Empire

Contenuto del libro:

Da L'invasione degli ultracorpi a Get Out, Dark Carnivals racconta la storia panoramica dei registi e degli scrittori che, attraverso il loro lavoro nel genere horror, ci hanno chiesto di immaginare le conseguenze del potere americano incontrollato che domina il mondo.

Con Dark Carnivals, l'autore W. Scott Poole, esperto di horror e del suo impatto sulla storia americana, rivela come il genere horror, come modo di vedere il mondo, sia diventato una delle critiche più incisive all'America e alla sua storia e influenza nel mondo.

Dopo la Seconda guerra mondiale, l'America ha preso il suo posto sulla scena mondiale e la sua crescente ombra imperiale è diventata sempre più evidente. Ma anche quando l'impero americano è emerso, la propaganda in patria ha convinto gli americani comuni che il loro Paese se ne fosse tenuto pulito sulla scena mondiale. La nazione, racchiusa nelle parole aspirazionali dei suoi documenti fondativi, si ritrovava a godere di un'innocenza primordiale, nonostante una schiera di forze malvagie che si radicavano ogni giorno di più: razzismo e violenza, virus letali e paura dell'altro.

Da L'invasione degli ultracorpi (1956) a Il massacro della motosega (1974) fino a Get Out (2017), i film dell'orrore hanno a lungo agito come l'ombra che rivela scomode realtà politiche e crimini disumani perpetrati dagli Stati Uniti nell'ultimo secolo quasi impunemente. In effetti, l'influenza della cultura horror americana - nei film, nella letteratura, nei forum online e persino nei videogiochi - continua nella nostra esperienza contemporanea, sfidando continuamente il mito dell'innocenza e dell'eccezionalità americana, riconoscendo la nostra colpevolezza all'estero e, soprattutto, i nostri fallimenti in patria.