Cantare il classico, dare voce al moderno: la politica postcoloniale della musica nell'India del Sud

Punteggio:   (4,1 su 5)

Cantare il classico, dare voce al moderno: la politica postcoloniale della musica nell'India del Sud (J. Weidman Amanda)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Il libro offre un'esplorazione approfondita della musica classica indiana, in particolare della musica carnatica, e combina narrazioni storiche e teoria musicale. Tuttavia, è stato criticato per la gestione di alcuni aspetti culturali e per le presunte imprecisioni.

Vantaggi:

Il libro è ben studiato, scritto in uno stile accattivante e fornisce preziose informazioni sulla storia e sull'evoluzione della musica carnatica. Cattura storie affascinanti e le collega a temi più ampi come la tecnologia, la modernità e la tradizione.

Svantaggi:

Alcuni recensori esprimono perplessità sulle interpretazioni dell'autore della terminologia musicale tamil, mettendo in dubbio l'accuratezza e la rappresentazione di figure ed eventi storici chiave. Sono state espresse anche critiche riguardo alla commistione di informazioni credibili e pettegolezzi, che potrebbero minare la credibilità del libro.

(basato su 3 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Singing the Classical, Voicing the Modern: The Postcolonial Politics of Music in South India

Contenuto del libro:

Sebbene la musica carnatica, una forma di musica indiana basata sul principio melodico del raga e sui cicli temporali chiamati tala, sia oggi conosciuta come la musica classica dell'India meridionale, il suo status di "classica" è una costruzione dei primi del Novecento, emersa nel crogiolo della modernità coloniale, dell'ideologia nazionalista e della politica regionale dell'India meridionale.

Come dimostra Amanda J. Weidman, per essere considerata musica classica, la musica carnatica doveva essere modellata sulla musica classica occidentale, con il suo sistema di notazione, i suoi compositori, le sue composizioni, i suoi conservatori e i suoi concerti.

Allo stesso tempo, doveva rimanere distintamente indiana. Weidman sostiene che questi imperativi contraddittori hanno portato all'emergere di una particolare "politica della voce", in cui la voce è diventata sinonimo di autenticità e indianità. Combinando l'osservazione etnografica derivata dalla sua esperienza di studentessa ed esecutrice di musica dell'India meridionale con una lettura attenta dei materiali d'archivio, la Weidman traccia l'emergere di questa politica della voce attraverso analisi avvincenti del rapporto tra suono vocale e imitazione strumentale, delle convenzioni di esecuzione e di messa in scena, dello status delle donne come esecutrici, dei dibattiti sul linguaggio e sulla musica e del rapporto tra tradizione orale e tecnologie di stampa e riproduzione sonora.

Attraverso la sua continua esplorazione del modo in cui la "voce" viene elaborata come tropo della soggettività moderna, dell'identità nazionale e dell'autenticità culturale, Weidman fornisce un modello per pensare alla voce in termini antropologici e storici. Così facendo, dimostra che la modernità è caratterizzata tanto da particolari idee sull'oralità, l'auralità e la voce quanto da regimi di visualità.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9780822336204
Autore:
Editore:
Rilegatura:Copertina morbida
Anno di pubblicazione:2006
Numero di pagine:368

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)