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L'autobiografia di Pauline Black, “Black By Design”, è un'esplorazione profonda e coinvolgente della sua vita di donna di razza mista adottata da una famiglia bianca nel Regno Unito durante gli anni Cinquanta e Sessanta. Il libro intreccia il suo percorso personale, le esperienze nell'industria musicale con i Selecter e le riflessioni sulle relazioni razziali in Gran Bretagna, presentando alla fine una prospettiva che va oltre le tipiche autobiografie rock.
Vantaggi:La prosa è intelligente e sensibile e rende la lettura avvincente. I lettori apprezzano l'onesta rappresentazione che Black fa della sua vita, della sua identità razziale e della scena musicale. Molti hanno trovato la narrazione non lineare coinvolgente e riflessiva di una conversazione personale. Il libro fornisce anche preziosi spunti storici e sociologici, in particolare per quanto riguarda la razza e l'adozione. Mantiene un tono riflessivo senza essere pettegolo o giudicante e offre una connessione emotiva a chi ha esperienze simili.
Svantaggi:Alcuni lettori hanno ritenuto che gli aspetti “2 Tone” fossero limitati rispetto all'autobiografia più ampia. Alcune recensioni hanno espresso il desiderio di una narrazione più strutturata, ritenendo che i salti non lineari potessero creare confusione. Nonostante queste piccole critiche, il gradimento complessivo del contenuto e dello stile narrativo di Black è rimasto forte.
(basato su 58 recensioni dei lettori)
Black by Design - A 2-Tone Memoir
Nata nel 1953 da genitori anglo-ebraici/nigeriani, Pauline Black è stata poi adottata da una famiglia bianca della classe operaia di Romford.
Non sentendosi mai a casa, fugge dal suo ambiente di provincia e scopre un modo diverso di vivere: fare musica. Questa è l'autobiografia della front woman dell'influente band ska The Selecter.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)